martedì 26 febbraio 2008
Adelardus Tripel
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Adelardus
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Winterkoninkse
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Kerkomse Tripel
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Bink Bloesem
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Bink Bruin
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Bink Blond
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Kerkom Brouwerij
Nel 1999 Jean si ritira lasciando la gestione al giovane Marc Limet e sua moglie Marina Siongers. All’interno della fattoria di Kerkom, nel bel mezzo della campagna limburghese, Marc e Marina dedicano la loro vita alle loro birre..qui vivono, brassano e il fine settimana aprono le porte alle moltissime persone che affollano il piccolo bar all’interno della birreria per degustare la luppolata Bink Blond e le altre birre di Marc. Se la tendenza delle grandi aziende birrarie è aggiungere zucchero e stravolgere i metodi di produzione tradizionaler per andare incontro ai gusti “globali” (dolcezza e alcoolicità), Marc fa un’opera di recupero tradizioni. Da homebrewer si getta nella “mischia”, prende il suo tempo, prova le ricette e crea le sue birre..non usa derivati di zuccheri per aumentare l’alcool e non usa prodotti artificiali per aromatizzare le sue birre.
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Heerenbier
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Waaslander
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Waase Wolf
La birreria la qualifica come birra di frumento, ma le note di gusto non mi sembrano improntate a questa caratteristica. Schiuma abbondante all’inizio, e cremosa, ma poi svanisce abbastanza rapidamente; colore dorato carico abbastanza opalescente. Naso ricco e attraente, con sentori di malto, sentori terragni quasi ferrosi, con note speziate nel finale. Corpo rotondo ed asciutto, molto beverino, con forte connotazione di gusto terragno e leggermente vinoso, che sembra essere il marchio di fabbrica di queste birre. Con molto lievito sedimentato e quindi molte note di gusto legate a questo aspetto, è mediamente luppolata e mediamente frizzante, con note finale di mela matura, o comunque frutta matura, e confettura. Finisce mediamente lunga, astringente nel finale. Alc. 6,5% vol ©Alberto Laschi
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Pa-gijs
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Bieken
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Antoon
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Cuvèe De Koninck Spec. 2000
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Cuvee De Koninck
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Winter Koninck
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Brouwerij De Koninck
Chiedere ai cittadini di Anversa di descrivere la loro città in poche parole significa sentirsi dire: lo Schelde, lo Zoo, la Cattedrale e un Bolleke (il tradizionale bicchiere dove viene servita la De Koninck) di De Koninck'.
La storia della Brouwerij De Koninck ha inizio nel 1827, quando Joseph Henricus De Koninck acquistò la Taverna 'De Plaisante Hof', locale che sorgeva sul confine tra Anversa e Berchem. La mano che compare nel logo fa riferimento alla pietra che segnava il confine fra le due città, sul quale era scolpita una mano. Questo “scultura” è ancora visibile ancora oggi di fronte alla Birreria.
Joseph Henricus De Koninck morì molto giovane, e la sua vedova, Elisabeth Cop si risposò nel 1833. Il suo secondo marito Johannes Vervliet decise di trasformare la Taverna in un birrificio , chiamandolo "Brouwerij De Hand", riprendendo il nome da quel segnale su cui era scolpita una mano.
Nel 1845 Carolus De Koninck, il figlio maggiore da Elisabeth del primo matrimonio, rilevò l'azienda. Nel 1912 la "Brouwerij De Hand" cambiò il nome in’Brasserie Charles De Koninck ", gestita da Florent van Bauwel. Dopo la prima guerra mondiale la birreria riaprì grazie all’inserimento di Joseph Van den Bogaert.
Joseph Van den Bogaert proveniva da una nota famiglia di tradizione brassicola di Willebroek e come laureato in scienze agricole aveva tutte le carte in regola per puntare al rilancio del Birrificio. La “De Koninck” incominciò effettivamente ad aumentare produzione e fatturato entrando nella cultura dei cittadini di Anversa, i quali associano la loro birra alla città.
Oggi la Brouwerij De Koninck è gestito dai due nipoti di Joseph: Bernard e Dominique Van den Bogaert, che ne garantiscono il carattere familiare ed artigianale, producendo una birra ad alta fermentazione robusta, cugina prima delle Altbier di Dusseldorf e parente più lontana delle ale inglesi.
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lunedì 25 febbraio 2008
‘T smisje Kerst
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‘T Smisje blond
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‘T Smisje Fiori
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‘T smisje Halloween
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Sleedorm
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‘ T smisje Dubbel
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‘T smisje bbbourgoundier
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Vuuve
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‘T Smisje Triple
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Guido
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Terracotta
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Angelus speciale Noel 2007
Bel colore oro antico, leggermente opalescente, e schiuma che fa dell’effervescenza la propria caratteristica, e della persistenza quasi nulla la propria curiosità. Davvero, sparisce in un batter d’occhio, Il naso è consistente; il malto, l’acool, ma robusti, non tenui e vanigliati come l’anno scorso, e una sensazione generale di “infusione”, di decotto, accompagnato da sentori di frutta bianca. Molto, molto frizzante, ma anche molto molto bevibile: l’alcool c’è e si sente tutto, ma non è un alcool “caldo”, bensì robusto, si fa sentire senza lasciare la vampata. E’ rotonda, non consistente, molto fresca e fragrante, grazie anche alla spiccata frizzantezza, e lascia un palato molto pulito, senza eccessive caratterizzazioni gustative. Provata con caciocavallo podolico ragusano molto stagionato e molto piccante: ne anestetizza la sapidità in maniera splendida. Alc. 9% vol ©Alberto Laschi
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La Sambresse
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Belgian Angel Stout
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Angelus Brune
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Angelus Blonde
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domenica 24 febbraio 2008
Report sul Villaggio della Birra 2007 da "I Birranti"
Pubblichiamo con piacere il report sull'edizione del 2007 del Villaggio della Birra. Autore Marco Pasquini dell'Associazione I Birranti di Firenze.
Una trasferta che per la neonata associazione di "degustatori fiorentini" si prospettava molto interessante e coinvolgente. Moltissimi gli spunti d'interesse: trovare in un unico luogo produttori artigianali italiani e belgi; poterne assaggiare la produzione; conoscere Kuaska e seguirne una degustazione guidata. Motivi sufficienti mettersi in marcia alle porte di Firenze in una generosa domenica di sole di settembre. Per un ciclista come me percorrere le rotte che di lì a poco avrebbero ospitato l'Eroica, cicloturistica manifestazione con biciclette e vestiti d'epoca, è stata una vera emozione. E ancora emozionante è stato avere l'impressione di perdersi nella campagna senese, come se fosse un film di Monicelli, e, all'improvviso, trovarsi in un'oasi che offre solo birra.
I Birranti, ligi al loro status, hanno subito cominciato a delimitare il campo: qui si beve, qui forse si mangia lì ci si siede e si ragiona (forse...) in attesa della degustazione di Kuaska. Sotto il tendone dell'ospitalità lunghi tavoli accolgono i vari commensali, tra i quali campeggia lo striscione dell'Ars Birraria. Incontriamo anche Nicola Utzeri, editore di Fermento Birra.
Ma il centro del mondo è vicino alla rustica struttura che ospita il TNT Pub (menzione d'onore all'opera di Max Bunker e Magnus).
Ristretti in pochi metri quadrati abbiamo il più alto concentrato di produttori artigianali e belgi con i loro spillatori e frigorifieri in cortese attesa del curioso degustatore.
I Birranti, da diligenti conoscitori, fanno rapidamente manbassa di panini alla finocchiona e al prosciutto, di gettoni di degustazione e bicchieri mignon per gli assaggi (si chiama degustazione non sbronza). Come formiche operaie chi era presente ha visto muoversi i Birranti lungo tutte le sponde di questo magico fiume di birra. É partita così la scoperta di birre al miele, di rosse belghe e di tutta la produzione italiana presente.
Gli operosi Birranti, ligi al loro status, hanno proseguito in questo esercizio di stile fino alle ore 15:00 di quella domenica pomeriggio, fischio d'inizio delle partite di calcio e di quello del Laboratorio di Degustazione tenuto da Kuaska. Riempita la saletta interna, ove i Birranti si erano premuniti di prenotare un tavolo, ecco Kuaska prendere la parola e introdurre le birre presenti al Villaggio con il commento di ogni produttore.
La prima birra è stata la Estivale della Brasserie Artisanale de Rulles (Belgio), aggrumata nel sapore (con sentori di mandarino e pomplemo), che si abbinerebbe bene con pesce in bianco, fritto e impastellato, con dei formaggi, con una zuppa di farro o di legumi.
La seconda è stata una birra italiana, la Farrotta (Ale chiara di farro) del Birrificio Almond (Pescara). Realizzata con Farro e Miele d'Acacia (oltre che malto Vienna) mostra sentori di pompelmo, malva e camomilla (pur avendo un carattere più resinoso). É una birra più "morbida" rispetto alla precedente e si abbinerebbe bene con pesce o caprino fresco (proprio per riprendere certi sentori erbacei). 5.8° la gradazione di questa birra.
I Birranti, ligi al loro status, seguono attentamente, ripulendosi la bocca, tra un assaggio e l'altro, con il pane.
La terza birra, una Bieken (Boelens Huisbrouwerji, Belgio) di ben 8.5°. Anche questa al miele, consentori di caramello e aggrumato. Ipotizzabile un abbinamento con carni bianche, pesce, oppure formaggi + miele o anche dolci, come torte con lo zabaione e cioccolato. Intanto fuori pensanti nuvole facevano traboccare un po' d'acqua, creando un po' di apprensione tra quanti tra noi si erano spostati in moto.
Quarta birra: la Lilith, del birrifico Brùton (5.5°). Una possente bitter dal leggero retrobusto affumicato, con sentori di caramello; da abbinare a carni rosse.
Per chiudere la Extra del ReAle, presentata in anteprima. Una Ale che si abbinerebbe bene con pesce (carpione) e maiale (salciccia cruda), ma anche con un dolce come la panna cotta. Il sapore è molto aggrumato.
Dopo due ore di degustazione anche i Birranti più ligi cominciavano ad essere un po' fuori dal loro status e si appoggiano alla vicina cucina per una sostanziosa merenda, mentre il Presidente si intratteneva con Kuaska. All'ombra dell'ultimo sole si era addormentato un pescatore.. Fatti gli ultimi acquisti e tirate le prime somme di questa trasferta i Birranti si rimettevano in macchina per rientrare verso Firenze (con l'inevitabile coda sulla Autopalio...) contenti e soddisfatti.
Qualche dubbio? nessuno, noi all'edizione 2008 ci saremo!
www.ibirranti.com
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Etichette: Villaggio della Birra, Villaggio della birra 2007
sabato 23 febbraio 2008
L'ultima intervista a Michael Jackson
di Chris Bauweraerts - Su gentile concessione di Beer Passion Magazine (www.beerpassion.com)
molti parlando di Michael Jackson pensano alla rockstar americana ma per chi vive il nostro micromondo penso sia inutile presentare Michael Jackson, il “Beer Hunter”.. Questa intervista è nata durante una chiacchierata al Beer Passion Week End ad Anversa, lo scorso 24 giugno 2007. Il 30 agosto, il parkinson avrebbe finito la sua corsa.
©Foto di Filip Geerts
1. Hai cinque biglietti di una lotteria birraria. A cosa fatta non hai vinto niente. Cosa avresti voluto portare a casa?
Orval, Cantillon Rosé de Gambrinus, Oude Geuze Frank Boon, Rodenbach Gran Cru, Duvel.
2. Michael Jackson, Pierre Celis e l’Obp (l’associazione belga per la promozione della birra artigianale) sono alla base della rinascita delle birre speciali in Belgio. Hai un personaggio, un giornalista, un’associazione che possa affiancarvi in questa missione.
Ben Vinken: con Bière Passion Magazine, il WeekEnd della birra e tutto il suo lavoro ha fatto avvicinare molta più gente al mondo della birra.
3. La birra ed il vino..due culture distanti o parallele?
La cultura della birra e del vino sono su due livelli. Di sicuro la prima può prendere ed attingere molto dalla seconda. Quando inizia a scrivere i miei primi articoli sulla birra avevo te promemoria da seguire: convincere i birrai a “farsi” conoscere, convincere i Media a scrivere sulla birra, convincere la gente ad avvicinarsi a questo fantastico mondo.
4. Quali personaggi nel mondo della produzione consideri importanti e perché.
Padre Théodore, birraio della Chimay aveva una sincera passione per la birra. Ho avuto occasione di conoscerlo in un periodo in cui la birra non faceva parlare di se.
Modeste Van Den Boogarts (De Koninck) : ha avuto il merito di farmi assaggiare la mia prima Duvel..E’ stato un mastrobirraio che amava veramente la birra!
Negli anni successivi Pierre Celis ha avuto il merito di far rinascere le birre speciali in Belgio in un periodo burrascoso per il mercato..infine Frank Boon, mi ha introdotto nel mondo delle Gueuze.
5. Tra le persone che vivono nel mondo della birra attuale a chi daresti una medaglia? A chi riconosci di avere fatto un’operazione non solo di marketing o business con la birra.
Charles Finkel, il primo importatore di birra belga negli stati Uniti. Un precursore. Molti conoscono la realtà brassicola belga grazie a lui.
Garret Olivier, il mastrobirraio della “Brooklyn Brewery”: rappresenta la nuova generazione di profeti della birra. La sua passione lo porta a prendere anche 3 volte a settimana un aereo per volare a festival o a trasmissione televisive per diffondere il “verbo” della birra artigianale. Strano ma vero è riuscito a far affermare la cucina con la birra negli Stati Uniti.
6. Per i BeerCafè belgi che si rispettino è diventato quasi un dovere affiancare alla loro Carta delle Birre una Selezione di birre Trappiste. Che ne pensi?
Le birre Trappiste fanno parte del patrimonio brassicolo belga, è giusto metterle in evidenza (attualmente trovo molto piacevole la Achel Brune) ma non scordiamoci di creare anche una carta di Gueuzes e Kriek a fermentazione spontanea se il BeerCafè vuole meritarsi il nome..
7. Lo slogan “Belgio, il Paese della Birra” è eccessivo o giusto.
E’ giusto. Ma i birrai devono continuare a lavorare bene per tenere sempre alto il livello di qualità. Dopo la crisi brassicola degli anni ottanta molti birrifici hanno chiuso..la rinascita l’abbiamo avuta con la Brasserie d’Achouffe che ha riportato i riflettori sotto la birra artigianale. Vorrei ricordare anche Manu De Landtsheer (Malheur) che all’inizi degli anni 80 ha ripreso la tradizione familiare della produzione brassicola. La rinascita ha portato all’introduzione nel mercato di un nuovo stile di produzione, le birre Brut.
8. Le normative europee sulla produzione alimentare possono portare dei problemi sia ai piccoli che ai grandi produttori. Un apparecchio di controllo ottico per l’igiene delle bottiglie costa 200.000 euro. E’ solo un’esempio di quello che l’Europa può imporre ai birrai. Che ne pensi di questa evoluzione.
L’ossessione biologica è un danno per le papille gustative. Dei burocrati stanno lavorando o studiando soluzioni per problematiche che non conoscono.. hanno la fobia degli aromi, li devono standardizzare! Ma certe birre hanno bisogno di ossidazione, hanno bisogno di metodi di produzione codificati in centinaia d’anni.. Se le loro norme fossero attive da 1000 anni non avremo un formaggio come il Roquefort..e questo è solo un esempio.
9. In questo momento negli States le birre belghe sono molto apprezzate..al punto che molti birrai cercano di clonarle. Che ne pensi di questa evoluzione?
Il pericolo esiste, soprattutto se questi birrai americani incominciano a produrre birre migliori di quelle belghe. Ma certi birrifici belgi commercializzano dei mélanges molto bizzarri.
10. Birre tipo la Dort, una pils danese, e le Ale inglesi stanno riscuotendo molto successo in Belgio. C’è un pericolo per la produzione nazionale?
Non penso. Le birre che citi sono di qualità molto inferiore alla produzione belga: l’Adler della Haacht ha una marcia in più della Dort. Come, per le ambrate, la Palm e la De Koninck non hanno niente a che vedere con le ale inglesi.
11. Un episodio che ricordi con piacere, vissuto in Belgio.
Una dozzina di anni fa Michel Moortgaat mi invitò all’Università di Louvain per assistere alla tesi di laurea di uno studente: Hedwig Neven. La successiva festa di laurea mi è rimasta nel cuore come quel ragazzo. Hedwig oggi è il Capo della Produzione di tutto il gruppo DuvelMoortgat.
12. Un aneddoto dalla tua esperienza giornalistica?
Anni fa il giornale “The Independent” mi commissionò un’articolo su “La pinta perfetta”. Me ne occupai in un paio di settimana ed una volta pubblicato ricevetti molte congratulazione, anche dal Capo Redattore. Giorni dopo mi chiamò nel suo ufficio domandandomi perché non ero arrivato a nessuna conclusione riguardo “la pinta perfetta”. Se, in quell’articolo, avessi indicato la Pinta Perfetta sarei rimasto disoccupato per tutta la mia vita!
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giovedì 21 febbraio 2008
La Maitresse (Rulles) fuori produzione
Siamo stati informati da Greg della Rulles che la Maitresse non sarà più prodotta.
"I have stop the production of the Maitresse."
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martedì 19 febbraio 2008
Un'altra I.P.A.? Gouden Carolus Hopsinjoor
Il nome è l'unione delle parole HOP (luppolo) e SINJOOR (da Opsinjoor, parola legata alla tradizione popolare di Mechelen).
La birra è prodotta con quattro tipi di luppolo, di colore dorato con 8%vol.
Sarà messa in vendita dal 3 marzo.
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lunedì 18 febbraio 2008
La Trappel Quadrupel
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La Trappe Tripel
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La Trappe Dubbel
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La Trappe Blond
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I Trappisti e le Birre - Nostra Signora di Koningshoeven, Tilburg
Storia del birrificio
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