"Mostaard Wostyn”, dal 1869 è un negozio che a Torhout produce, come dicono loro, “the best mostaard in the world”; e se lo dicono loro …. Poteva non ficcarcisi a capofitto il mastro birraio della De Regenboog, in questa scommessa culinario/brassicola? Piatto ricco mi ci ficco: ed ecco qui la Wostyntje, birra alla mostarda di Torhout, brassata con il 90% di malto pilsner, il 10% di malto di monaco, 2 tipi di luppoli, lievito, zucchero scuro candito, e semi di senape. Ora, io non conosco il sapore dei semi di senape, mi ricordo dell’odore asprigno della mostarda, ma se non ci fosse stato scritto sull’etichetta, sarebbe stato molto difficile rintracciare la senape (“mostarda”- “moutard” è il termine francese con il quale dal XVII secolo ci si riferisce alla senape, tradotto letteralmente “mosto che arde”) in questo che comunque si rivela un prodotto interessante. Birra asciutta, rustica, un po’ metallica (ma non è un difetto), leggermente speziata, un poco acidula al naso, secca e dissetante nel corpo. Ci ritrovo molto lievito, qualcosa di agrumato e legermente acetato al naso, un poco di muffato – terragno nel gusto, dotata di corsa decisamente frizzante e ripulente. Il colore è giallo oro, molto opalescente, decisamente torbida, con schiuma bianca che svanisce quasi subito. Il finale è asciutto e secco, lascia il palato quasi neutro. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi
martedì 20 maggio 2008
'T Smisje Wostyntje
"Mostaard Wostyn”, dal 1869 è un negozio che a Torhout produce, come dicono loro, “the best mostaard in the world”; e se lo dicono loro …. Poteva non ficcarcisi a capofitto il mastro birraio della De Regenboog, in questa scommessa culinario/brassicola? Piatto ricco mi ci ficco: ed ecco qui la Wostyntje, birra alla mostarda di Torhout, brassata con il 90% di malto pilsner, il 10% di malto di monaco, 2 tipi di luppoli, lievito, zucchero scuro candito, e semi di senape. Ora, io non conosco il sapore dei semi di senape, mi ricordo dell’odore asprigno della mostarda, ma se non ci fosse stato scritto sull’etichetta, sarebbe stato molto difficile rintracciare la senape (“mostarda”- “moutard” è il termine francese con il quale dal XVII secolo ci si riferisce alla senape, tradotto letteralmente “mosto che arde”) in questo che comunque si rivela un prodotto interessante. Birra asciutta, rustica, un po’ metallica (ma non è un difetto), leggermente speziata, un poco acidula al naso, secca e dissetante nel corpo. Ci ritrovo molto lievito, qualcosa di agrumato e legermente acetato al naso, un poco di muffato – terragno nel gusto, dotata di corsa decisamente frizzante e ripulente. Il colore è giallo oro, molto opalescente, decisamente torbida, con schiuma bianca che svanisce quasi subito. Il finale è asciutto e secco, lascia il palato quasi neutro. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi
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