La “scura” della brasserie de Cazeau, non proprio la fotocopia della Noel, a cominciare dalla diversa gradazione (7,6° della Noire contro gli 8,2° della Noel). E’ una birra tosta, sia perché evidenti sono le note tostate/torrefatte sia nell’aroma che nel gusto, sià perché nonostante i suoi relativamente scarsi 7,6° si fa molto sentire, lasciando ben impressa la propria personalità. Il colore è quasi quello di una stout, come la schiuma, marroncina, cremosa e mediamente persistente. L’aroma non è ricchissimo, ma si manifesta come il luogo del “roasted”, delle note polverose di caffè e cioccolato, poco speziato. Il corpo è all’inizio molto rotondo e beverino: solo dopo la prima sorsata se ne avverte appieno la complessità e strutturazione: note granulose di malto torrefatto, un sottofondo di liquirizia e caffè che si mantiene molto persistente, un finale decisamente amarognolo, con il luppolo che fa capolino in fondo alla lingua. Quassi assenti le note di frutta acidula asprigna presenti invece nella Noel. Di non spiccata frizzantezza, finisce abbastanza lunga, con corsa regolare ed equilibrata, lasciando un palato abbastanza morbido e un retrogusto asciutto e amarognolo. Alc. 7,6% vol ©Alberto Laschi
giovedì 22 maggio 2008
Tournay Noire
La “scura” della brasserie de Cazeau, non proprio la fotocopia della Noel, a cominciare dalla diversa gradazione (7,6° della Noire contro gli 8,2° della Noel). E’ una birra tosta, sia perché evidenti sono le note tostate/torrefatte sia nell’aroma che nel gusto, sià perché nonostante i suoi relativamente scarsi 7,6° si fa molto sentire, lasciando ben impressa la propria personalità. Il colore è quasi quello di una stout, come la schiuma, marroncina, cremosa e mediamente persistente. L’aroma non è ricchissimo, ma si manifesta come il luogo del “roasted”, delle note polverose di caffè e cioccolato, poco speziato. Il corpo è all’inizio molto rotondo e beverino: solo dopo la prima sorsata se ne avverte appieno la complessità e strutturazione: note granulose di malto torrefatto, un sottofondo di liquirizia e caffè che si mantiene molto persistente, un finale decisamente amarognolo, con il luppolo che fa capolino in fondo alla lingua. Quassi assenti le note di frutta acidula asprigna presenti invece nella Noel. Di non spiccata frizzantezza, finisce abbastanza lunga, con corsa regolare ed equilibrata, lasciando un palato abbastanza morbido e un retrogusto asciutto e amarognolo. Alc. 7,6% vol ©Alberto Laschi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento