di Nicola Utzeri (Ufficio Stampa Villaggio della Birra 2008)
Si dice che il terzo anno sia il banco di prova per un evento. Dopo l'entusiasmo e l'effetto novità dei primi due anni il pubblico proclama il suo verdetto. Se così è, il Villaggio della Birra è promosso a pieni voti. Ormai è entrato di diritto fra gli appuntamenti che ogni appassionato di birra segna con il rosso nel calendario. I piccoli problemi di organizzazione, dovuti all'affluenza non prevista, sono soltanto un ricordo lontano. Villaggio della Birra funziona a meraviglia, con la sua veste informale quasi da sagra di paese ma con la sostanza dell'evento nazionale.
Ogni anno ritroviamo con piacere i birrai belgi di Boelens, Cazeau, Den Hopperd, Achilles, sempre più aperti e disponibili, anche perché dopo tre anni ormai si sentono veramente a casa qui a Bibbiano. Con loro, naturalmente, le eccezionali birre che è sempre interessante e raro assaggiare alla spina. E poi i birrai italiani, ben selezionati dall'organizzazione, che ormai guardano senza nessun timore riverenziale i colleghi belgi.
Per non parlare dei laboratori di degustazione condotti da esperti del calibro di Kuaska e Joris Pattyn, due guru di statura mondiale, così diversi nel loro modo raccontare la birra ma egualmente capaci di trasmettere insegnamenti e passione.
Garanzie anche dalla cucina che oltre all'eccellente menu con piatti belgi e italiani a base di birra, ha saputo offrire qualità e quantità sia con piatti espressi che grazie all'aiuto dell'ottimo paninaro locale “Giorgino”.
Come se tutto ciò non bastasse, le conferme sono arrivate anche dai media ogni anno attenti a segnalare questo “piccolo” appuntamento. Se poi è il Tg2 con la rubrica Eat Parade o riviste come Il Venerdì di Repubblica e il Gambero Rosso, per citarne alcune, a parlare del Villaggio allora significa che gli ingredienti del grande evento ci sono proprio tutti.
Rimane soltanto una cosa da fare, darci appuntamento al prossimo anno a Bibbiano... vicino Bruxelles.
Ogni anno ritroviamo con piacere i birrai belgi di Boelens, Cazeau, Den Hopperd, Achilles, sempre più aperti e disponibili, anche perché dopo tre anni ormai si sentono veramente a casa qui a Bibbiano. Con loro, naturalmente, le eccezionali birre che è sempre interessante e raro assaggiare alla spina. E poi i birrai italiani, ben selezionati dall'organizzazione, che ormai guardano senza nessun timore riverenziale i colleghi belgi.
Per non parlare dei laboratori di degustazione condotti da esperti del calibro di Kuaska e Joris Pattyn, due guru di statura mondiale, così diversi nel loro modo raccontare la birra ma egualmente capaci di trasmettere insegnamenti e passione.
Garanzie anche dalla cucina che oltre all'eccellente menu con piatti belgi e italiani a base di birra, ha saputo offrire qualità e quantità sia con piatti espressi che grazie all'aiuto dell'ottimo paninaro locale “Giorgino”.
Come se tutto ciò non bastasse, le conferme sono arrivate anche dai media ogni anno attenti a segnalare questo “piccolo” appuntamento. Se poi è il Tg2 con la rubrica Eat Parade o riviste come Il Venerdì di Repubblica e il Gambero Rosso, per citarne alcune, a parlare del Villaggio allora significa che gli ingredienti del grande evento ci sono proprio tutti.
Rimane soltanto una cosa da fare, darci appuntamento al prossimo anno a Bibbiano... vicino Bruxelles.
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