giovedì 30 aprile 2009

Bon Homme


Sono piccoli,ma sono anche molto bravi questi della de Leite. Anche questa Bon Homme, alla quale anche stavolta l’etichetta non rende giustizia (hanno comunque bisogno di un grafico) è un ottimo prodotto, di estrema bevibilità, da non confondersi con una ruffiana semplicità. E’ birra completa, ben costruita, dalla complessità non elementare, ricca di gusto e aroma, che, per una 0,33 di recentissima produzione, è già tanta roba. Innanzitutto la schiuma, fine, cremosa e compatta, di un bel color panna leggermente macchiato, che da vita ad un bel cappello, mediamente persistente. Poi l’aroma, che all’inizio ricorda un po’ la Moinette Brune (frutta secca, nocciole, malto tostato) per poi arricchirsi (e quindi differenziarsi) di sentori di frutta rossa leggermente asprigna e un amarino di luppolo finale. 6,5°, come la bionda Femme fatale, ma che si sentono tutti (forse anche di più di quelli che sono), per una corpo robusto, dal colore marrone molto nebbioso: è ricco di malto tostato, le note tostate di frutta secca hanno la meglio su tutte le altre, lasciando comunque emergere qua e là un luppolo asciutto e amaricante che si deposita sul fondo della lingua, e un fruttato asprigno e leggermente citrico. La sensazione finale, lunga e morbida, vede la predominanza dei toni maltati, che foderano il palato di una morbidezza diffusa, pronunciata e persistente. Alc. 6.5% vol © Alberto Laschi

domenica 26 aprile 2009

V Cense


La birra dei “5 sensi”, un’altra bella saison di questo piccolo birrificio belga; o meglio, più che ad una Saison, questa V Cense assomiglia molto ad una bitter inglese, estremamente luppolata. E con luppoli americani, Amarillo e (forse) Cascade. Li si riconosce subito all’aroma, che è estremamente deciso e “aggressivo” con le sue note erbacee e agrumate (buccia d’arancia), di pompelmo e lime. E’ un bell’aroma, costruito bene, sopra di una birra dal colore ambrato inizialmente brillante, che si opalizza un po’ con lo sversamento. La schiuma è all’inizio abbondante, non molto compatta, ma cambia velocemente consistenza, facendo vedere progressivamente una leggera sgranatura. Il corpo è meno consistente della Saison IV, leggermente più sfuggente, con la parte “acquosa” più in evidenza. Il luppolo erbaceo e agrumato mette la testa fuori anche nel gusto, estremamente asciutto e pulito. Fa la sua bella figura anche il finale,coerente con tutto il contesto e dalla corsa regolare. Dopo la splendida label della Saison IV, da rimarcare l’estrema accuratezza della label della V Cense, veramente bella da vedere. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi

sabato 25 aprile 2009

Femme Fatale


Delle due l’una: o io ho una no esatta percezione della scala cromatica, o loro scrivono sull’etichetta una cosa che non è. Ma questo è l’unico difetto riscontrabile (a parte anche il disegno stesso dell’etichetta: sarà anche nipote del boss, ma un disegno così sulle’etichetta di una birra ….). Una birra che si fa bere con semplicità, piacere e correttezza. Una bella bionda (e sottolineo bionda), dalle sfumature come quelle dell’oro antico, molto opalescente, non ci si vede proprio attraverso. Ha una schiuma spettacolarmente compatta e ben costruita, ricca e cremosa, dalla lunga persistenza, ricchissima di aroma: un luppolo speziato, ricco e fragrante, un lievito piccante, aromi citrico e leggermente agrumati. Veramente la parte migliore di questa birra. Il corpo è dangerous drinkable: inganna per la sua rotondità e bevibilità, pericolosamente watery. Va giù che neanche te ne accorgi, riempiendo lingua e palato di un luppolo nettamente amaricante, legato a note anche qui speziate (curacao) e nettamente dissetanti. La bocca resta a lungo asciutta e pulita, e il ricordo delle note amaricanti del luppolo permane a lungo. Veramente una bella bionda, leggera ma completa. Alc. 6.5% alc. vol © Alberto Laschi

mercoledì 22 aprile 2009

Vilvordia BierProefFestival 2009


Sabato prossimo, 25 aprile, ci sarà l'annuale appuntamento organizzato da Steven Vermeylen e dal circolo studentesco Vilvordia di Bruxelles: il Vilvordia festival, giunto alla 14esima edizione.

La nuova location sarà la Cafetaria ‘The Link’, all'interno della scuola Erasmus di Jette (Brussels).
Cafetaria “The Link”
Erasmushogeschool Brussel Campus Jette
Laarbeeklaan 121
1090 Jette

La formula resta praticamente invariata dallo scorso anno, ancora una volta saranno servite un'ottantina di "Perle" dal mondo della birra artigianale belga e non. Verranno presentate delle anteprime eccezionali e verrà proposta una selezione nata dalla ricerca nel poter offrire dei sapori, degli aromi che consentiranno un approccio equilibrato al mondo della birra artigianale.

Per la prima volta saranno presenti 4 birre italiani, selezionate da Kuaska e fatte arrivare da Birreya.com


La lista completa delle birre la potete trovare qui http://bierfestival.wordpress.com/vbpf09/bierlijst/

Ingresso libero!




martedì 21 aprile 2009

Gli "Italiani" al Villaggio della Birra 2009

Anche quest'anno i birrifici italiani invitati al Villaggio della Birra 2009 rispecchieranno l'alto livello raggiunto dalla birra artigianale italiana.

I Cinque Moschettieri saranno: Teo Musso (Baladin), Nicola Perra (Birrificio Barley), Massimo Versaci & Fausto Marenco (Maltus Faber), Moreno Ercolani (Birrificio l'Olmaia).




lunedì 20 aprile 2009

Pollo alla Celtic Angel



Altra ricetta provata durante una serata di degustazione al TNT: Pollo alla Serafijn Celtic Angel.
La ricetta originale è di Stefaan Couttenye, chef del famoso 't Hommelhof di Watou. In una mia visita mi era stato proposto questo piatto con una birra bianca (Watou's Wit) ma preferendo gusti più marcati l'abbiamo provata con la Serafijn, ma anche con la Dulle Teve facendo un'ottima figura.

La ricetta è semplicissima. Far dorare un coscio di pollo dissossato e fatto in pezzi in a padella con burro, salare e pepare. Una volta dorata la carne, coprire con la birra lasciandola evaporare. In un'altra padella sempre con burro fate cuocere dei porri, salate e pepate.


© Foto Vanessa Rusci

Componete il piatto con il pollo, i porri ed una pizzico di pepe rosa ed un pizzico di prezzemolo. Voilà!

Ultra Ambreè


Come lasciarsi (un po’) ingannare dall’etichetta: La Ultra Ambreè è di 7° alcolici, ma gliene avrei dati, non sapendolo, almeno uno, uno e mezzo in più. E’ una robusta belgian ale, di alta fermentazione e rifermentata in bottiglia, dalla schiuma enorme, compatta e cremosa, che, a Dio piacendo, rimane stabilmente incollata alla birra e al bicchiere per lungo tempo. Nello sversamento viene giù una gran quantità di residui lasciati dalla seconda fermentazione in bottiglia, che la rendono nebbiosa e quasi “densa”. L’impressione generale, prima al naso e poi al gusto, è di una birra robusta, ricca di malto e caramello, con lo zucchero candito che le conferisce comunque alcool e calore. E’ birra “grassa”, consistente, che non va giù con facilità, ma che si fa apprezzare per correttezza, solidità e pulizia produttiva. A trovarle un difetto, è un po’ troppo poco speziato, abbastanza monocorde sul dolce/caramello, che solo una sventagliata, neanche troppo prolungata, di luppolo al centro del palato la rende più varia. Corsa relativamente corta, con finale tranquillo di malto, caldo e tostato. Alc. 7 vol ©Alberto Laschi

Ultra Soif


Ottimo esempio di birra bionda stagionale del Belgio, dalla schiuma cremosa e persistente e dal bel colore dorato. Aroma ricco di malto e fresco, leggermente erbaceo, con la parte alcolica in buona evidenza. Corpo rotondo, dotato comunque di grande snellezza, mediamente frizzante. Ha il grande pregio di lasciare un palato asciutto, pulito e rinfrescato, grazie ad un uso molto ben equilibrato di luppolo leggermente erbaceo. Molto beverina, non ha un finale particolarmente lungo e persistente, ma il buon ricordo permane invece molto a lungo. Alc. 5% vol ©Alberto Laschi

martedì 14 aprile 2009

Lupulus

Luppolo: il suo nome latino è “humulus lupulus”, e anche l’etichetta di questa birra ricorda l’accostamento (apparentemente strano) fra la pianta e l’animale (“lupulus” è il diminuitivo di “lupus”). Due sono (o potrebbero essere) le spiegazioni: la prima è che il lupo e il luppolo, crescono liberi sulla terra, senza bisogno dell’uomo; la seconda, più “botanica” è legata allo scrittore latino Plinio. Da fine osservatore dei fenomeni naturali, aveva notato come la pianta del luppolo fosse così pericolosa per altre piante da essere considerata un vero e proprio “lupo”; lo stesso Plinio definisce il luppolo come il “lupo dei salici”, poichè faceva seccare progressivamente queste piante prosciugandone la linfa, arrampicandosi ed attorcigliandosi ad esse.

Al di là della storia e della botanica, questa birra vuole essere il tentativo di riproporre sul mercato una birra simile alla La Chouffe, prodotto per il quale Pierre Goubron ha mietuto riconoscimenti in tutto il mondo. Birra simile ma, ovviamente, non uguale: ha un po’ meno personalità della “pietra di paragone”, anche se si fa bere molto volentieri. Ben mascherata la robusta alcolicità da un corpo rotondo ed equilibrato, è birra quasi classica fra le golden ale belghe: bella schiuma, ricca e cremosa, bionda e leggermente velata, ha una speziatura più accentuata e una ruvidezza più latente rispetto alla La Chouff. Al naso si distinguono coriandolo, buccia d’arancia, insieme ad un luppolo tenue. Il luppolo invece si presenta con più evidenza nel gusto, senza renderla per questo eccessivamente astringente; la frizzantezza non accentuata permette di apprezzarne rotondità e bevibilità. Manca, nel gusto, un poco di personalità, sembra sempre una birra giovane, mentre non è sicuramente di invecchiamento che ha bisogno. Finisce tranquilla, moderatamente luppolata, abbastanza in fretta. Alc. 8,5% vol. ©Alberto Laschi

Microbrasserie Les 3 Fourquets




Microbrasserie Les 3 Fourquets, Courtil, Bovigny, a 20 minuti da Achouffe e dalla sua famosissima brewery. E i punti di contatto con gli “gnomi” di Achouffe non finiscono qui: il proprietario/mastro birraio di questa microbrasserie/restaurant non è altro, infatti, che Pierre Goubron, fondatore, insieme a Chris Bauweraerts, della Achouffe stessa. Nel 2007, quando i due decidono di vendere la propria “creatura” alla Duvel – Moortgaat, si tengono questa piccola stabile, già di lor proprietà, decidendo, nel contempo, di stabilirvici, insieme ad un ristorante (gestito da Gilles Poncin, giovane talento locale) , un piccolo impianto di produzione. Difficile abbandonare di punto in bianco, e in maniera radicale, il mondo brassicolo, nel quale i due ci avevano vissuto per lunghi anni da assoluti protagonisti; ci sono rimasti, soprattutto Pierre, nel desiderio di produrre senza ritmi industriali, riproponendo così un modello produttivo artigianale, lo stesso dal quale aveva preso vita la Brasserie Achouffe. Comunque, in due anni si sono dati da fare, visto che accanto alla Lupulus sono state brassate, in modo più o meno “stabile”, una decina di birre diverse; la Lupulus resta comunque il prodotto più conosciuto.


Microbrasserie Les 3 fourquets
Courtil, 50
6670 COURTIL-GOUVY
Tel. 080-64 38 39
Fax 080-64 38 80

lunedì 13 aprile 2009

Zythos 2009: trofeo alla Cosmos di De Dolle



Come preannunciato la Cosmos Porter presentata dalla De Dolle allo Zythos ha vinto il premio dei "consumatori".


La classifica finale:

Classifica Brouwerij / bierfirma Birra VOTI
1 DE DOLLE BROUWERS Cosmos Porter 239
2 BOELENS Tripel Klok 203
3 LEFEBVRE Hopus 146
4 DE DOCHTER VAN DE KORENAAR Embrasse 120
5 CONTRERAS Valeir Extra 107
6 BROUWERIJ DE LEITE Femme Fatale 85
7 DILEWYNS Vicaris Tripel 85
8 JANDRAIN-JANDRENOILLE V Cense 81
9 BOSTEELS Tripel Karmeliet 80
10 MALHEUR Malheur Dark Brut 75
11 LUPILINE Koriala 69
12 DILEWYNS Vicaris Generaal 67
13 JANDRAIN-JANDRENOILLE IV Saison 63
14 DE KONINCK Gusto 1833 Ruby Red 57
15 BR. ABB. DU VAL-DIEU Val-Dieu Grand Cru 51
16 MALHEUR Malheur Brut 50
17 JESSENHOFKE Jessenhofke 49
18 VAN DEN BOSSCHE Buffalo Belgian Bitter 48
19 MALHEUR Malheur 12? 47
20 BROUWERIJ DE VLIER Kessel Blond 45



























©Foto
Filip Geerts

giovedì 9 aprile 2009

Kuaska, il Principe del Payottenland!

Lunedi passato sul sitoweb del Wall Street Jurnal è stato pubblicato un breve documentario sul Lambic, con visita da Cantillon..e chi ci poteva essere: Kuaska! Grande Lorenzo!


Il reporter è Charles Forelle, qui l'articolo http://online.wsj.com/article/SB123876896632486725.html
Grazie a Filip Geerts per la segnalazione.

martedì 7 aprile 2009

Brouwerij de Leite

Birrificio nato ufficialmente nel 2008 per merito di Luc Vermeersch, un'altro homebrewers che si è letteralmente "buttato" in questa impresa coinvolgendo i suoi due amici: Etienne Vanpoucke e Paul Vanneste.
Dal 1998 Luc produceva birra in casa, come tutti gli homebrewers partecipava a meeting e manifestazioni a tema.. trovati molti riscontri positivi nella sua piccola produzione decise di partecipare ai corsi specializzati che organizza il birrificio Alvinne. La sua passione è così contagiosa che riesce a coinvolgere anche Etienne e Paul.

Proprietario della Helbig, produttrice di arredamenti d'interni, Luc "si prende" una parte di immobile ed incomincia a sviluppare la sua idea di birrificio.

Risolti i problemi burocratici il 5 marzo 2008 nasceva il Birrificio De Leite dal nome di un ruscello che passa vicino allo stabilimento.

Alla prima produzione viene dato il nome di "Femme Fatale", con l'etichetta disegnata dall'artista Rik Vermeersch, nipote di Luc. Birra ambrata di 6,5% alc. prodotta con coriandolo e curacao.

Allo Zythos 2009 il birrificio ha presentato la Bonne Homme, che presto (insieme alla Femme Fatale) trovetere su www.birrerya.com



De Leite
De Leiteweg 32
8020 Ruddervoorde

Il trofeo delo Zythos a De Dolle?

Ancora non è ufficiale ma sabato 11 aprile alle 15 il presidente dello Zythos sarà ad Esen nel birrificio di De Dolle per leggere la classifica delle prime venti birre più votate dal pubblico Zythos 2009.

Viene da pensare che il birrificio che alzerà la "coppa" sarà proprio quello di Kris, il "birraio matto", con la Cosmos Porter.


Aspettiamo l'ufficializzazione e vediamo se questo premio riuscirà a convincere Kris ad iniziare a commercializzare anche questa Stranaporter!


venerdì 3 aprile 2009

Villaggio della Birra 2009 con Tim Webb

Siamo già in fase conclusiva della prima fase organizzativa del nostro festival. Entro aprile avremo le conferme da tutti i birrifici belgi e potremo iniziare a promuovere l'evento che si preannuncia spettacolare.

Intanto possiamo comunicare che l'ospite internazionale di quest'anno sarà Tim Webb. Giornalista, autore ed editore di libri sulla birra belga, affiancherà Kuaska nei Laboratori di Degustazione e presenterà la sua ultima fatica: la sesta edizione del Good Belgian Beers Guide, edito da Camra.