domenica 27 aprile 2008

Abbaye Bonne Esperance



Questa birra é delicatamente frizzante ha un colore dorato con riflessi ambrati. I profumi sono dominati da note fruttate e speziate, mentre la schiuma è fine, compatta e persistente. Il gusto è amarognolo, da delicato a più marcato nel finale. Alc. 8% vol ©Alberto Laschi

Birra dell'Abbaye de la Bonne Esperance



L'Abbazia della Bonne Esperance  fu fondata ad Estinnes (vicino Binche, nell'Hainaut) nel 1130,  da un gruppo di monaci norbertini. 

L'origine del nome "Buona Speranza" rimane oscuro. Apparve per la prima volta nel 1131 in un documento del Vescovo di Cambrai.  Secondo una prima ipotesi i monaci , felici di essere riusciti a trovare un posto per costruire un'abbazia, cominciarono a chiamare la valle dove costruiranno la loro casa: "della Buona Speranza" (Spes Bona in latino) ma altri documenti dimostrerebbero che al momento della costruzione dell'Abbazia c'era già un culto della Madonna della Buona Speranza.



L'Abbay de la Bonne Esperance è stata l'unica abbazia dell'Hainaut non distrutta durante la Rivoluzione Francese. Ma le difficoltà nel ricostruire una comunità monastica furono così grandi che i monaci superstiti nel 1821 decisero di donare l'Abbazia all comunità Monastica di Tournay, che la utilizzò come Seminario per la formazione di prelati.



Attualmente l'Abbazia è un Collegio per le scuole elementari e secondarie ed un centro di accoglienza diocesano. Nello splendido scenario naturalistico dell'abbazia è possibile sedersi al
"Moulin de l'Abbaye", un locale ristrutturato a cafè per uno spuntino e per bere la birra "locale".
Aperto solamente il week-end da metà aprile a settembre Tel. 0032(0) 64 368 147

Collège de Bonne-Espérance
Rue Grégoire Jurion 22, 7120 Vellereille-les-Brayeux
www.bonne-esperance.be

Produzione
Brasserie LEFEBVRE s.a.
Rue du Croly, 54
1430 Quenast
www.brasserielefebvre.be

sabato 26 aprile 2008

L'Associazione i Birranti organizza....

L'Associazione I Birranti di Firenze organizza una serata di degustazione il 6 maggio.

"E’ con grande piacere che annunciamo la seconda cena di degustazione de I Birranti. Questa volta la nostra associazione incontra il ristorante fiorentino La Mucca sul tetto. Birre belghe, cucina creativa, grandi etichette e piatti che concedono all’occhio le stesse seducenti prerogative riservate al palato. Com’è d’abitudine per i Birranti la degustazione avverrà in un clima piacevole e informale, nel caratteristico ambiente de La Mucca sul tetto. Non mancate, vi perdereste un’occasione irripetibile per i vostri sensi…."

I dettagli su  http://www.ibirranti.com/

Le birre dell'Abbazia di Grimbergen



Nel 1120 Norberto, un predicatore venuto dalla Renania, inizia a diffondere le parole del Vangelo nell'attuale Belgio del Nord arrivando a creare un ordine monastico chiamato , successivamente, Norbertino. Arrivato a Grimbergen il Signore locale gli dona un pezzo di terra per farci sorgere un monastero. La più antica pergamena del monastero è datata 1132.

Durante la sua vita l'Abbazia conosce decadimenti, distruzioni, incendi, furti ma nonostante queste difficoltà i monaci sono sempre rimasti fedeli alla loro missione riassunta nel loro simbolo, la Fenice, e dal loro motto "Ardet nec consumitur" ( « brucia ma non si consuma »), adottato nel 1629. 

Come molte Abbazie del Nord Europa nel medioevo la fabbricazione di birra era una delle attività principali di un convento.I pellegrini ed i viandanti erano sempre accolti con un bicchiere di birra.

 

La produzione di birra all'interno dell'Abbazia si ferma dopo la Seconda Guerra Mondiale. Agli inizi degli anni '50 fu concessa alla Brasserie Union di produrre le proprie birre. Successivamente il controllo della Union passa alla multinazionale Alken-Maes che attualmente commercializza i prodotti Grimbergen.

Norbertijnenabdij Grimbergen
Kerkplein 1, 1850 Grimbergen



Produzione:
Alken-Maes corporation
Stationsstraat 2
3570 ALKEN




venerdì 25 aprile 2008

Appuntamento al Tnt: In Birra Veritas 31 maggio/2 giugno

Aspettando il Villaggio della Birra dal 31 maggio al 2 giugno il TNT (Bibbiano.Buonconvento.Siena) organizza una festa di fine primavera.

Protagonista la Birra Artigianale e la musica..ma non mancheranno degustazioni, mostre artistiche e spazio "merende" e "ristorante""!

I birrifici presenti: Olmaia, Bruton, Ducato e il TNT con la Buonconvento Triple e Scura alla spina.

A breve tutti i dettagli online..intanto segnatevi le date!  
www.villaggiodellabirra.com/inbirraveritas/inbirraveritas.htm



Particolare del manifesto - Autore Daniele Marotta

 

Floreffe Meilleure



Schiuma compatta e persistente, colore mogano scuro, dallo spiccato carattere maltato e dalle particolari note, al gusto, di cedro. Birra dallo spiccato carattere frizzante, è molto aromatica e fragrante, lascia la bocca asciutta e pulita. Alc. 8% vol ©Alberto Laschi

Floreffe Triple



Il lievito impiegato, ricco di vitamina B, la rende quasi una birra aromatica; le varietà di luppolo selezionate conferiscono a questa birra un gusto dolceamaro, con una nota di malto caramellato. Spuma fine, cremosa, abbondante e persistente, color oro limpido. Aroma aboondante, abboccato e quasi floreale. Gusto secco e asciutto, lascia la bocca morbida. Anche il finale è abbastanza secco e dissetante. Alc. 7,5% vol ©Alberto Laschi

Floreffe Dubbel



Schiuma fine e persistente, aspetto bruno molto scuro e opalescente. Normale ed elegante l’intensità olfattiva, con predominanza delle note maltate e tostate, con un sentore di caramello. Non eccessivamente frizzante ha corpo rotondo ma anche robusto, con le note dolciastre del malto tostato in evidenza. Non decisamente amara, finisce sufficientemente lunga. Alc.7% vol ©Alberto Laschi

Floreffe Blonde



Ottima birra della gamma di abbazia, dalla schiuma cremosa, aderente e persistente e dall’aspetto biondo-limpido. Al naso si apre con sentori floreali e livemente erbacei, mentre al palato si rivela di corpo robusto ma rotondo e ben strutturato, con una generale sensazione di cremosità. Lascia il palato morbido e anche il finale, discretamente lungo e ben equilibrato, fa di questa un’ottima birra. Alc. 6,3% vol ©Alberto Laschi

St Feuillien Cuveè de Noel 2000



Sempre splendida questa birra di Natale, dai riflessi mogano e dalla schiuma abbondante e cremosa,Rispetto alla sorella dell’anno prima sembra un pochino meno abboccata, con più in evidenza le note tostate, sempre comunque splendidamente armonizzate con il resto delle componenti. Splendido abbinamento con il dolce, vista la vena amarognola in più. Alc.9% vol ©Alberto Laschi

St. Feuillien Cuvee De Noel ‘99



Dalla spuma ricca, cremosa e abbondante e dal colore mogano con riflessi ambrati (a causa dell’orzo torrefatto) questa cuvée è ricca di profumi freschi (fiori di campo) e fruttati (mela), con note speziate e di lievito. Sebbene ricca di contrasti, mette in evidenza un corpo notevole, rotondo, dove la dolcezza di fondo è data dal malto caramellato e dalla fermentazione controllata. Spiccano anche sentori amari e luppolati, che ben si equilibrano con la forte componente alcolica. Alc. 9% vol ©Alberto Laschi

St. Feuillien Triple



Schiuma molto abbondante, fine e persistente, color oro pallido velato; al naso si apre con notevole bouquet, gradevole nelle sue sfumature erbacee e floreali. Al palato si espande con la sua frizzantezza abbastanza accentuata. Corpo notevole nella sua struturazione ma morbido ed legante, con prevalenza delle note aspro-erbacee. Emergono le note amare nel finale , lungo ma estremamente gradevole, che lascia la bocca molto asciutta e gradevolmente amarognola.  Alc. 8,5% vol ©Alberto Laschi

St. Feuillien Brune



Birra ad alta fermentazione dal colore tonaca di frate, prodotta secondo il metodo per infusione, dal corpo estremamente delicato ed equilibrato.Dal gusto leggermente speziato, lascia trasparire una sensazione fruttata dal retrogusto secco. Alc. 7,5% vol ©Alberto Laschi

St. Feuillien Blonde



Di colore dorato carico velato, ha schiuma abbondante e fine. Al naso si apre con profumi decisi di lievito, note speziate e di luppolo, mentre in bocca offre una sostanziale dolcezza mitigata dall’amaro del finale, con note maltate e acidule di agrumi. Estremamente frizzante. Alc. 7,5% vol ©Alberto Laschi

Maredsous 10



Color ambrato carico, corpo leggero in confronto alla alta gradazione alcolica della birra, un palato dolce, una punta di cioccolato e di caffè verso il finale, lungo e corposo. Alc. 10% vol ©Alberto Laschi

Maredsous 8




Birra dal colore ambrato carico, dalla schiuma fine, compatta e persistente. L’aroma presenta le note prevalenti del dolciastro maltato, anche se emergono anche alcune note speziate. Di frizzantezza non molto pronunciata, ha corpo rotondo e strutturato, dove prevalgono le note abboccate, ma ben equilibrate anche con componenti speziate che ben armonizzano il tutto. Moderatamente amara nel finale, che si rivela lungo e ben strutturato. Splendida birra, assomiglia un po’ alle birre St. Bernardus.  Alc. 8% vol ©Alberto Laschi

Maredsous 6



Schiuma fine, aderente e persistente, di un bel colore ambrato brillante e limpido. Molto accentuata la sensibilità olfattiva nei confronti di questa birra, con in evidenza le note abboccate di malto, frutta, con un sentore anche di note tanniche. Birra dal corpo abbastanza robusto e strutturato, di non pronunciata frizzantezza., ha le note amare ben equilibrate nel sottofondo, con la presenza anche nel retrogusto di un accenno di note tanniche. Alc. 6% vol ©Alberto Laschi

Birre dell'Abbazia di Maredsous



Durante la Rivoluzione francese molte abbazie furono distrutte e saccheggiate. Ma non fù la fine degli ordini monastici. Durante il XIX secolo molte Abbazie furono riaperte o ristrutturate. Maredsous è una di queste.

L'Abbazia benedettina di Maredsous fu fondata nel 1872 da Hildebrand de Hemptinne.

L'edificio fu progettato sulle mappe dell'Abbazia cistercense di Villers-la-Ville, nel Brabante Vallone, dall'architetto Jean-Baptiste Béthune famoso per la sua rivisitazione dello stile gotico.


Nel 1963 viene concesso alla Duvel Moortgat  di produrre le birre di Maredsous.

Abbaye de Maredsous
Rue de Maredsous 11, 5537 Denée
www.maredsous.be



Produzione:
Brouwerij Duvel Moortgat
Breendonkdorp 58
2870 BREENDONK-PUURS
www.duvel.be



 

giovedì 24 aprile 2008

Grisette Blonde



Esempio un po’ liscio di biere blonde della famiglia Friart; dalla bassa gradazione, molto da pasteggio, ha schiuma fine e non molto persistente, bel colore dorato. Mediamente frizzante, ha palato asciutto e abbastanza ripulente, corpo snello e non molto carico, sapore di malto non molto pronunciato. Finale molto corto, quasi sfuggente, non ci sono note di sapore particolarmente memorabili, se non una sensazione di asciuttezza finale. Alc. 4,5% vol ©Alberto Laschi

Birre dell'Abbazia di St-Feuillien

Per poter utilizzare la denominazione protetta di Birra d’Abbazia un birrificio o deve avere l’autorizzazione da un Monastero esistente per lo “sfruttamento” sfruttamento del nome o , come in questo caso, deve avere l’autorizzazione a poter “utilizzare” il nome di un’Abbazia esistita in passato ma non più, diciamo, abitata da monaci ma che in passato era in possesso di un proprio impianto di produzione birra. Questo è il caso dell’Abbaye de St. Feuillien la cui birra è prodotta dalla Brasserie de Friart dal 1873.



Nel VII secolo un monaco irlandese di nome Faelan arrivò in continente per predicare. Nel 655 venne martirizzato e decapitato nel territorio dell’attuale comune di Roeulx. I suoi discepoli costruirono una cappella in suo onore e nel 1125 nacque una vera e propria Abbazia Premonstratense che prese il nome di St. Feuillien du Roeulx, che ha prosperato fino alla rivoluzione francese, quando venne distrutta.. al suo intenro si produceva birra. 

    
© foto

 La famiglia Friart aprì il birrificio nella città nel 1860 e lo ha mantenuto di sua proprietà fino al 1980, anno in cui venne ceduto ad altri. Nel 1988 la nuova generazione dei Friart decise di riacquisire la fabbrica, e continuare la tradizione familiare sotto il nome di Brasserie St. Feuillien.

Abbaye Prémontrés de Saint Feuillien
7070 Le Roeulx

Produzione:
Brasserie St-Feuillien SA
Rue d'Houdeng 20, 7070 Le Rœulx
www.st-feuillien.com

Birra dell'Abbazia di Cambron

Per poter utilizzare la denominazione protetta di Birra d’Abbazia un birrificio o deve avere l’autorizzazione da un Monastero esistente per lo “sfruttamento” sfruttamento del nome o , come in questo caso, deve avere l’autorizzazione a poter “utilizzare” il nome di un’Abbazia esistita in passato ma non più, diciamo, abitata da monaci ma che in passato era in possesso di un proprio impianto di produzione birra. Questo è il caso dell’Abbaye de Cambron la cui birra è prodotta dalla Brasserie de Silly dal 1964. Attualmente i resti dell’Abbazia, ristrutturati fanno parte del parco naturalistico “Paradisio” dove  è possibile degustare ed acquistare la birra dell’abbazia.

Nel dodicesimo secolo Bernardo di Chiaravalle riceve l’autorizzazione dal Priore della comunità di Soignes di costruire un Monastero nella valle di Cambron. Qui nel 1148 , 12 monaci cistercensi finiscono la costruzione del convento.

Alla fine del 14° secolo già 70 monaci popolano l’Abbazia contribuendo allo sviluppo dell’economia agricola della regione.

Nel diciassettesimo secolo la comunità monastica vive una grave crisi. La ricca Abbazia viene criticata per non seguire più le anime dei fedeli..sembra che l’obbiettivo dei monaci sia l’arricchimento e la conquista del potere “politico” della zona.. gli insegnamenti di San Bernardo sono messi in secondo piano. La guerra di Luigi XIV porta all’annessione dell’Hainaut alla Francia ed inizia una prima fase di declino. L’Abbazia di Cambron viene classificata come “Inutile” e nel 1797 , dopo quella Rivoluzione Francese che cercò (e ci riuscì in parte) a smantellare gli Ordini Monastici, gli ultimi "fratelli" lasciarono Cambron.
  
Il Castello di Cambron con accanto le rovine dell'Abbazia ©foto www.globalview.be

Dal 1982 la Fondazione Paradisio acquista dalla famiglia dei Conti di Val de Beaulieu l’antico monastero e le terre intorno per farci un parco naturalistico.

La Birra:

Non è facile trovare in commercio la birra dell'Abbaye de Cambron. La Brasserie de Silly non la cita neanche nel suo sito ufficiale

Abbaye cistercienne de Cambron
Domaine de Cambron, 7940 Brugelette

Produzione:
Brasserie de Silly S.A.
rue Ville Basse 2, - 7830 Silly
www.silly-beer.com

mercoledì 23 aprile 2008

Birre dell'Abbazia di Floreffe



La sua storia va ricercata indietro nei secoli: é nel 1121 che Norberto de Gennep, fondatore dell'ordine di Prémontrés, fece costruire l'abbazia di Floreffe (il cui nome deriva da "flora", definizione latina di "fiore"), su richiesta dei Conti di Namur.



Floreffe divenne ben presto la più importante abbazia della zona. Durante i secoli seguenti, furono fondate diverse abbazie, tra cui ricordiamo ad esempio l'Abbazia di Leffe (1152), ed altre in Francia, Germania ed addirittura una in Terrasanta. Intorno al 1250, una piccola fabbrica di birra fu costruita all'interno dell'abbazia: vennero così prodotte le prime birre dell'Abbazia di Floreffe. Fino al 18° secolo, l'Abbazia di Floreffe e quella di Mielmont formarono uno scudo che protesse Namur. L'abbazia prosperò fino al 1794, anno in cui la Rivoluzione Francese raggiunse la regione: l'Abbazia di Floreffe venne abbandonata dai monaci e messa in vendita.

Fu quindi riacquistata da un'associazione di monaci ma non raggiunse più l'importanza che ebbe nei secoli precedenti: la produzione di birra venne quindi abbandonata. L'ultimo di questo gruppo di monaci morì nel 1850: misure vennero quindi prese per preservare l'abbazia dal rischio di abbandono. Con questo obiettivo in mente, fu inizialmente convertita in seminario e quindi in scuola. Nel 1960, il Preside del Collegio dell'Abbazia di Floreffe decise, allo scopo di raccogliere fondi per la manutenzione dell'edificio, di restaurare la fabbrica di birra annessa all'abbazia e di riprendere la produzione.


La fabbrica dell'abbazia è tutt'ora un'attrattiva turistica dell'abbazia.Della produzione della gamma di birre dell'Abbazia di Floreffe, dal 1983 se ne occupa la Brasserie Lefebvre , situata a Quenast (nella regione bramante della Vallonia, l'area del Belgio in cui si parla la lingua francese).

Abbaye de Floreffe
Rue du Séminaire 7, 5150 Floreffe
www.abbaye-de-floreffe.be



Produzione:
Brasserie LEFEBVRE s.a.
Rue du Croly, 54
1430 Quenast
www.brasserielefebvre.be



Van De Keizer Rood "Etichetta Rossa"


Sembra che l'Het Anker Brouwerij sia in fermentazione. E' già in commercio in Belgio la Cuveè Van de Keizer Rood prodotta in occasione del decimo anniversario della messa in commercio della Cuvée regolare (etichetta Blu).

Prodotta una sola volta l'anno, il 24 febbraio, data di nascita di Carlo V (sulla "base" della tradizionale Gouden Carolus) la Rood ha un   color oro  e "tira" 10% alc...le sole notizie che sono riuscito a sapere..


Grisette Ambrée



Buona birra della famiglia delle amber ale, dalla schiuma cremosa densa e persistente, dal bel colore ambrato con riflessi più scuri. Mediamente frizzante, all’aroma presenta sentori speziati e di frutta matura insieme al caramello del malto. Leggera nel corpo, anche se leggermente squilibrata sulla componente alcolica, pur leggera, conserva note asprigne e astringenti nel finale, discretamente lungo e decisamente secco, astringente e dissetante.  Alc. 5% vol ©Alberto Laschi

Florival Winter/Hiver



Buona birra nello stile "abbazia", buona ma niente d’eccezionale, un capellino sotto il range della De Smedt (che infatti produce questa birra per il supermercato belga Delahize).

Birra dal colore marrone scuro, con riflessi rosso – ramati abbastanza diffusi. Schiuma abbondante all’inizio, abbastanza spessa, poi si dissolve abbastanza rapidamente e irregolarmente. Al naso in evidenza i malti caramellati e note dolciastre come di marzapane, anche troppo dolce. Corpo robusto ed eccessivamente squilibrato sull’alcool: impatto iniziale molto dolce, che poi si evolve in una amarezza diffusa di luppolo e malti bruciati, per poi lasciare solo l’acool. Non molto ben strutturata.

Florival Brune



Buona birra nello stile "abbazia", buona ma niente d’eccezionale, un capellino sotto il range della De Smedt (che infatti produce questa birra per il supermercato belga Delahize).

Colore bruno rossastro, dalla testa di schiuma inizialmente corposa, ma poi velocemente dissoltasi. Ha aroma allo stesso tempo dolce e piccante, non particolarmente memorabile, che lascia una traccia nel naso di caramello. Non molto frizzante rivela un corpo un po’ troppo robusto e non eccessivamente equilibrato: ha una punta maltata abbastanza evidente, ma conserva un retrogusto troppo liquoroso ed amaro, sembra quasi il finale di un bicchiere di china. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi


Celis Pale Bock



Birra della Celis Brewery Di Austin, Texas, prodotta in concessione per il Belgio dalla De Smedt fino agli inizi del 2000 (attualmente prodotta dalla Van Steenberge Brouwerij). Pierre Celis è stato colui che nel 1965 ha fatto rinascere in Belgio le witbier, allora non più prodotte. Fondata la fabbrica De Kluis (chiostro) in onore dei monaci trappisti che per primi avevano portato la tradizione della birra nella zona, nel 1985 gli si incendiò. Entra in società poi con Stella Artois e Interbrew, alla quale poi vendette la ditta per dissapori sul modo e sulla qualità di produrre la birra. Nel 1992 si trasferisce in Texas, ad Austin, dove le acque si rivelano ricche di calcare così come lo erano quelle di Hoegaarden. Nel 1995 vende la quota di controllo alla Miller.
La scheda si riferisce alla birra prodotta dalla De Smedt.

Più che di una vera bock nello stile tedesco, si tratta di una pale ale di stile belga, (peculiarità della legge del Texas: sui liquori si richiede la designazione bock) di gusto quasi legnoso. Color ambrato rossastro brillante, schiuma fine e poco persistente, aroma di bacche mature e di frutta. Speziata, decisamente intensa e secca al palato, ma con un finale caramellato molto pronunciato. Ricca di gusto, è consigliata con pollo arrosto, prosciutto affumicato. Alc. 5,5% vol ©Alberto Laschi

Celis White



Birra della Celis Brewery Di Austin, Texas, prodotta in concessione per il Belgio dalla De Smedt fino agli inizi del 2000 (attualmente è prodotta dalla Van Steenberge). 
La scheda si riferisce alla birra prodotta dalla De Smedt.

Pierre Celis è stato colui che nel 1965 ha fatto rinascere in Belgio le Witbier, allora non più prodotte. Fondata la fabbrica De Kluis (chiostro) in onore dei monaci trappisti che per primi avevano portato la tradizione della birra nella zona, nel 1985 gli si incendiò. Entra in società poi con Stella Artois e Interbrew, alla quale poi vendette la ditta per dissapori sul modo e sulla qualità di produrre la birra. Nel 1992 si trasferisce in Texas, ad Austin, dove le acque si rivelano ricche di calcare così come lo erano quelle di Hoegaarden. Nel 1995 vende la quota di controllo alla Miller.


Prodotta con il 50% di frumento invernale grezzo del Texas e il 50% d’orzo maltato con aggiunta di luppolo Willamette e Cascade. Più morbida, meno fiorita e con più acidità di frutta rispetto a quella che produceva in Belgio, ha comunque aromi straordinari di lievito, arancia, banana e coriandolo ed un gusto splendidamente morbido, fresco e dolce.Termina con un finale molto aromatico. Da bere come aperitivo, o per accompagnare frutta, insalate, salse delicate, pesce o pollame, crostate alla frutta. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi


Op-Ale



Op è l’abbreviazione di Opwijk, dove si produce questa ale. Il cavallo da tiro di Brabante sull’etichetta è l’orgoglio di tutta la provincia (La Palm lo ha come proprio logo).

Ha schiuma fine e non molto persistente, colore ambrato brillante; ha aroma fresco e leggero, ma è il corpo che è assolutamente leggero e pulito, vivace di malto ma anche gusto fruttato di mela (con una legegra sensazione tannica) e finale frizzante (luppolo Saaz e Stirling) e agrumato. Alc. 5% vol ©Alberto Laschi


martedì 22 aprile 2008

Nog ééntje Tripel



Birra prodotta dalla De Proef su ordinazione della olandese Stepaja, specializzata in prodotti biologici.

Bel colore dorato leggermente velato, schiuma tipo champagne con perlage fine e di brevissima persistenza. Naso ricco, che va dai sentori di miele a quello di mele gialle mature alla confettura di frutta. Corpo rotondo, mediamente frizzante, si avvertono subito le note mielate e alcoliche, si evolve poi in una frizzantezza e asciutezza che la rende morbida e allo stesso dissetante. Amarognolo il finale, abbastanza lungo ed equilibrato. Alc. 6,5% vol ©Alberto Laschi

Dikkenek


Intorno al 1600 veniva prodotta una birra “ai tre cereali” che veniva chiamata dikke (densa). A quell’epoca il legame con la birra venia simbolicamente rappresentato e incarnato in modo espressivo da Sant’Arnoldo, il santo patrono dei mastri birrai. La birra Dikkenek prosegue oggi questa tradizione, che è ancora più antica di quella della distillazione del gin in Olanda. E’ una birra scura pregiata, di alta fermentazione, dalla schiuma fine e non molto persistente. Aroma delicato di malto e frutta matura, corpo rotondo ma strutturato, con l’attacco forte di alcol e il finale morbido di malto e cereali. Alc. 5,1% vol ©Alberto Laschi

Affligem Christmas

Spuma fine, abbondante e persistente, color granata carico; al naso si pare con profumi speziati , con la presenza anche di note fruttate.Al palato si rivela piacevolmente speziata, dal corpo morbido e ben strutturato, con note di susina.Finisce molto lunga, deliziosamente secca. Alc. 9% vol ©Alberto Laschi

Affligem Patersvat

Birra dal carattere fortemente luppolatoo. Dalla bella schiuma abbondante e cremosa, ha colore dorato limpido, e naso caratterizzato subito dalla forza del luppolo. Corpo snello, ma abbastanza robusto, un po’ troppo sbilanciato nella componente aspra e secca del luppolo, che domina incontrastata in tutto l’arco dei sapori. Anche nel finale, secco e astringente, ritorna con prepotenza la forza del luppolo, che caratterizza anche troppo questa birra. Alc. 7,5% vol ©Alberto Laschi

Affligem Tripel

Schiuma ricca e densa, bouquet di rosa selvatica, pesca, ananas, pera, banana, agrumi, ha però corsa irregolare che svanisce in un finale non troppo persistente.Da abbinare con formaggi freschi. Alc. 8,5% vol ©Alberto Laschi

Affligem Dubbel

Schiuma densa, dal gusto dolcemente amarognolo, secca, lascia la bocca pulita. Non ha molta corsa finale. Ha aroma fragrante, una complessa mistura di uva sultanina, ciliegie, ed un finale improntata alla nota maltata di whisky. Alc. 7% vol ©Alberto Laschi