sabato 27 dicembre 2008
Ars Birraria trionfa al Concorso Nazionale per Homebrewers
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:34
0
commenti
Etichette: News, Villaggio della Birra 2008
't Smisje Dubbel IPA
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:28
1 commenti
Leffe de Noël
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:15
0
commenti
Etichette: Birra d'Abbazia, Birre, Inbev
Gaverhopke Kerstbier
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:10
0
commenti
Etichette: Birre, Gaverhopke
mercoledì 24 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
Zinnebir X-mas 2008
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
02:17
0
commenti
Etichette: Birre, De la Senne
venerdì 19 dicembre 2008
Stille Nacht 2008
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
02:33
0
commenti
Etichette: Birre, De Dolle Brouwers
De Ryck Christmas P.A.
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
02:31
0
commenti
mercoledì 10 dicembre 2008
Slaapmutske Tripel
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:53
0
commenti
Etichette: Birre, Slaapmutske
lunedì 8 dicembre 2008
Slaapmutske Bruin
Il colore, un bel marrone scuro, è dovuto all’impiego di diversi malti dalle varie gradazioni di colore ; in più viene usato luppolo da aroma e coriandolo, insieme ad altre spezie che conferiscono a questa birra un sentore mediamente speziato e una buona variabilità nel gusto. Ha schiuma a bolle grosse, abbastanza persistente. Ha naso fresco, abboccato e ricco di caramello, senza essere troppo gommoso, e leggermente speziato. Al palato si presenta rotonda e morbida, corposa, ma dalla buona bevibilità, caratterizzata da sentori diffusi di malto, di frutta rossa matura, con un finale piccante e leggermente speziato. Asciutta ed equilibrata, finisce discretamente lunga e persistente. Alc. 6% vol ©Alberto Laschi
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
02:30
0
commenti
Etichette: Birre, Slaapmutske
Slaapmutske Blond
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
02:29
0
commenti
Etichette: Birre, Slaapmutske
giovedì 4 dicembre 2008
Slaapmutske Brouwerij
alto », cioè produrre in maniera professionale, aiutato da Patrick Scherlinck, che lavorava ancora alla Huyghe. Dal 2001 la produzione entra a pieno regime, e viene fatta in parte presso l’impianto di proprietà e in parte presso la De Proef Brewery. Il nome Slaapmutske (letteralmente « cappello di sonno ») deriva da un episodio legato alla nascita del figlio di Jan (e Marleen) de Smet : restio ad addormentarsi, dopo averle provate di tutte, a Jan viene in mente di far « pucciare » al figlio il dito immerso precedentemene in una delle birre prodotte (allora) in casa. L’esperimento sortisce l’effetto sperato, e il figlio si addormenta placidamente. Produce attualmente 3 birre « stabili » (Blond, Bruin e Tripel) e una stagionale (Winter).
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
16:47
0
commenti
Etichette: Birrerie, Slaapmutske
martedì 2 dicembre 2008
Sondaggio
Post per segnalarvi il sondaggio che abbiamo pensato di proporvi (qui a destra..).
Quale altra nazione birraria ti piacerebbe che fosse inserita nel catalogo di Birrerya.com con prodotti artigianali?
Anche il 2008 stà per essere archiviato. Abbiamo pensato di girarvi la domanda che ci è nata partecipando (e organizzando..) ad eventi nazionali ed internazionali. La birra artigianale vive ed in molti casi stà molto bene anche in altre terre lontane dal Regno Belga: la cultura e la tradizione anglosassone e tedesca, l'America - la nuova frontiera, l'Italia in grande crescita qualitativa.
Date la vostra, o le vostre, risposte..vediamo un pò cosa dice la gente..la gente che beve birra.
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
23:07
0
commenti
Etichette: News
Witte Trappist
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
22:55
0
commenti
La Trappe Bockbier
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
22:49
0
commenti
lunedì 1 dicembre 2008
't Smisje Kuvee Elektrik 979W

Pubblicato da
Birrerya.com
alle
13:17
0
commenti
mercoledì 26 novembre 2008
Tsjeeses
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
01:27
0
commenti
mercoledì 19 novembre 2008
Straffe Hendrik Bruin
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:54
0
commenti
Malheur Dark Brut
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:29
0
commenti
Malheur Cuvée Royale
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:27
0
commenti
Malheur Brut Reserve
Altra produzione di alta gamma della Malheur, con questa brut Riserve che, affinata fino a tre volte in bottiglia, raggiunge la consistete gradazione di 11° alcolici. Un vero e proprio brut, adatto più che per gli aperitivi, per un dopo pasto robusto e meditativo. Molto meno carbonato degli altri brut, questa birra/spumante ha colore dorato, spuma abbondante e a bolle grosse, che si deposita abbastanza rapidamente. Robusto, al limite dell'eccessivo, il corpo, dalla forte componente alcolica, che satura il palato e riscalda prontamente con note amare di miele e astringenti di luppolo. Non ricchissimo il palato, con le sensazioni "classiche" di una blonde strutturata e consistente, un po' più ricco l'aroma, con un tocco di lievito e un sentore rustico e terragno che la rende abbastanza attraente. Lunga la corsa finale, calorosa e improntata a sensazioni amare diffuse. Alc. 11% vol © Alberto Laschi
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:25
0
commenti
Malheur "12"
Il doppio dei gradi, e comunque il doppio dei complimenti, rispetto alla 6° (ma non ci voleva molto). Bevuta in una versione ibrida: nuova etichetta ma vecchio formato da 0,25, mentre ora è imbottigliata dalla Affligem (chissà poi perché …) in bottiglie da 0,33. Schiuma inizialmente abbondante e cremosa, che poi svanisce mediamente svelta, bel colore marrone scuro, quasi impenetrabile, con leggeri riflessi ramati. Bel naso, tostato, ma anche relativamente dolce di cereale, con un timido carattere rustico/speziato. Il corpo è veramente ben fatto, consistente ma anche molto equilibrato, che si fa bere volentieri, al di là della massiccia alcolicità. Rende l’idea di una birra dotata dei toni caldi del cioccolato, del caramello, del miele, con una luppolatura abbastanza buona che viene fuori nell’elegante finale, relativamente asciutto. Buona, beverina, non aggressiva, ma l’ingresso sulla scena della Affligem(Heineken) lascia un po’ interdetti a riguardo del futuro (o anche del presente?). Alc. 12%vol © Alberto Laschi - Foto ©Filip Geerts (Belgian Beers Board)
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:19
0
commenti
Malheur "10"
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:15
0
commenti
Malheur "6"
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
00:03
0
commenti
martedì 18 novembre 2008
Malhuer Brouwerij
Il birrificio Malheur si trova a Buggenhout, nelle Fiandre Orientali. Incontro Manu De Landtsheer durante il mio ultimo viaggio ad Ottobre. Lo ringrazio “pubblicamente” per la sua disponibilità e simpatia.Manu, perché Malheur.. malefico?
La “leggenda” vuole che un vecchio abitante del villaggio assaggiando la nostra birra abbia detto che era “malefica per quanto buona”.. Malheur è una parola ambigua in fiammingo, può assumere un significato sia in senso positivo che negativo.. mi è piaciuta l’idea dal punto di vista della comunicazione.
Come nasce il birrificio?
Il mio avo Balthazar De Landtsheer i primi del ‘800 aprì una birreria che chiamò “De
Halve Maan” a Baasrode nelle Fiandre Occidentali. Suo nipote, Emmanuel, proprio in questo edificio a Bugghenout trasformò lo stabile adibito a Taverna (attiva già del 16°secolo) in birrificio chiamandolo “De Zon” (arancione)..è per questo che usiamo tutto questo arancione! Fermata l’attività di produzione dopo la seconda grande guerra mio nonno incominciò a commercializzare birra. Importava Pilsner Urquell ed era il fiduciario per i Trappisti di Westmalle e del birrificio Lamot di Mechelen, oggi chiuso. Mio padre Adolf è stato sindaco per 33 anni di Bugghenout ed è in suo onore che ripresi la produzione di birra nel nostro villaggio.Mi presenti le “tue” birre?

Usiamo solo acqua, luppolo, malto, lievito e zucchero.. abbiamo cercato di creare un gusto “malheur” che riesca ad affascinare gli amanti della birra. Abbiamo la “6”, una piacevole birra da esportazione con un amaro leggermente accentuato ed un finale molto lungo. La “8” , una chiara nata per l’esportazione matura per ben due mesi nelle nostre cantine. La “10”, una birra Speciale con 10% alc.; birra dal colore dorato, molto corposa. La “12”, una scura a 12% alc. molto bilanciata.. pericolosa a bersi. Poi abbiamo le nostre birre Brut.. le prime birre Brut!
Scusami.. a Bugghenout ci sono due birrifici.. voi e Boostel.. è strano che contemporaneamente sul mercato escano “due” prodotti di nuova concezione, no? Chi è stato il primo?
Nel passato le due famiglie non si amavano troppo. a me non interessano più queste gelosie di paese ma ti dico che l’idea di una birra con il metodo champenoise è stata mia. Penso che ci sia stata una fuga di notizie quando raccontai a Michael Jackson la mia idea, durante una sua visita a Bugghenout.. qualcuno del suo entourage deve aver accennato la cosa all’altro birrificio ed adesso abbiamo 2 birrerie dello stesso villaggio che producono birre con il metodo champenoise.
Malheur Brut e Dark Brut.La Brut ha 11% alc. abbiamo studiato il processo produttivo applicato allo Champagne. Le bottiglie , in una prima maturazione, vengono tenute inclinate con la testa verso il basso. I lieviti confluiti nel collo della bottiglia vengono “fatti uscire” con il metodo del dégorgement, proprio dello champagne. Il procedimento è affascinante e costoso allo stesso tempo, ma sono orgoglioso del risultato finale. La Dark Brut, una scura a 12% alc., è prodotta con lo stesso metodo della Brut Originale ma viene fatta invecchiare in botti affumicate di rovere.. fatte costruire appositamente negli Stati Uniti. Il risultato è una birra molto complessa con aromi di cafè, cioccolato, madeira ma con gusto asciutto. Amo questa birra..
Cosa significano le “MM” sull’etichetta della “10”?
La birra è stata lanciata sul mercato nel 2000. MM corrispondono ai numeri romani per scrivere “duemila”.



Pubblicato da
Birrerya.com
alle
21:26
0
commenti
sabato 15 novembre 2008
Tingel
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
11:53
0
commenti
mercoledì 12 novembre 2008
Brugse Zot Dubbel
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:08
0
commenti
Etichette: Birre, Halve Maan
Brugse Zot
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
15:04
0
commenti
Etichette: Birre, Halve Maan
Brouwerij Halve Maan
Nel 1988 la proprietà passa alla Riva e nei locali adibiti alla produzione vennero aperti una Sala di degustazione delle birre commercializzate, un ristorante sempre molto frequentato anche dai turisti brassicoli stranieri ed un Museo.
popolare secondo la quale si narra che volendo accogliere nel migliore dei modi l’imperatore Massimiliano d’Austria nella propria città, gli abitanti di Bruges avevano organizzato tutta una serie di parate, animate da giocolieri, giullari e altri “pazzerelli”. Alla fine della giornata fu chiesto all’imperatore di investire una somma per la creazione di una scuola per giocolieri/giullari: rispose che da quanti ne
aveva visti in giro per tutto il giorno, non c’era bisogno di una scuola o un riparo per loro, visto che Bruges stessa era una grande casa di lunatici. Da allora la gente di Bruges è stata conosciuta sempre come i ‘ Lunatics ‘. ©Foto Vanessa Rusci
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
14:18
0
commenti
Etichette: Birrerie, Halve Maan
martedì 11 novembre 2008
Bruges – Ottobre 2008
Capitale delle Fiandre Occidentali è una Città Museo vivente..la città Medievale meglio conservata d’Europa ed anche la più visitata. E’ anche una tappa obbligatoria per chi ama la birra. Oltre al birrificio cittadino che da poco ha ripreso la produzione (De Halve Maan) abbiamo dei “must” da "degustare".. questa volta ho dormito all’Hotel Erasmus e fatto l’aperitivo ed il dopocena al Brugs Beertje.
L’Erasmus è vicinissimo alla piazza principale di Bruges.. non proprio economico ma molto affascinante.. un aneddoto:Avevo prenotato per email..all’arrivo vengo accolto da Tom Allewaert il proprietario, un anziano signore, che assomiglia a Cab Calloway in versione “sbiadita”..
“Ah..Italia”
“Yes, from Tuscany, Siena”
“ooh, Tuscany..Firennzze..Lorenzo..”
“Lorenzo..il Magnifico..?”
“No! Kuaska!”
Eh si..l’ombra di Kuaska echeggia dappertutto..se parli di birra in Belgio e dici che sei italiano, il primo nome che salta fuori è “Lorenzo”..bene, solo il fatto di conoscerlo mi ha fatto meritare la Suite..
Tappa OBBLIGATORIA a Bruges è il locale di Daisy, il 't Brugs Beertje, che quest’anno ha festeggiato i 25 anni di apertura. Il locale è in una palazzina del 1632 ed è un sogno.. molto rustico, una selezione di birre eccezionali che Daisy sceglie personalmente (della Boelens ad esempio aveva solo la WaaseWolf e stranamente non la Bieken..questo perché a dicembre "l’avrò alla spina insieme alla Santa Bee" ci spiega Daisy). Il locale (che Daisy ch
iama "Tasting House" e non "pub") è sempre affollato…l’80% è gente non di Bruges: ho trovato norvegesi, canadesi, americani, tedeschi, americani, giapponesi.. Durante la serata ho avuto l’occasione di parlare con uno degli organizzatori del Festival che si terrà questo fine settimana proprio a Bruges : http://www.brugsbierfestival.be/. Data un’occhiata alle birrerie che saranno presenti sarebbe un appuntamento da non perdere..peccato non essere obiqui ma solo obliqui dopo qualche birra..Gianni
©Foto di Vanessa Rusci
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
16:43
0
commenti
Etichette: Beer Pub, Reportages
lunedì 10 novembre 2008
Laboratori al Salone del Gusto
A differenza di Alberto sono stato sul classico.. Lambic con Armand Debelder della 3Fonteinen, Westvleteren con Jef van den Steen (giornalista e birraio della Glazen Toren) e il laboratorio con Teo Musso (Baladin) che ci ha spiegato la filosofia della “sua birra da divano”..la Xyauyù.
« Per il birraio le proprie creazioni sono il prolungamento della sua personalità », la frase di Kuaska si veste intorno ai tre personaggi che abbiamo incontrato. Armand e Jeff (che ha fatto una splendida introduzione storica alle birre Trappiste) con l’umiltà e la passione che li contraddistingue, ci hanno fatto immergere nel loro mondo..le degustazione sono state un viaggio di sapori : dal Lambic piatto alla stupenda (haimè centellinata) birra di Wesvleteren. Nei nostri archivi potete trovare tutto quello che vi incuriosice sulle Lambic e sulle Trappiste.
Non avevo mai incontrato Teo Musso..Matteino (Teo) Musso: il nume tutelare della birra di qualità in Italia, il santo patrono di tutti i mastrobirrai artigianali italiani, il precursore, l’innovatore, il genio birrario etc. etc. Con lui i complimenti si sprecano.. ma c’è chi lo vorrebbe santo subito, c’è chi ne costruisce già agiografie con tanto di miracoli in serie. Come poterlo descrivere in maniera un po’ più “adeguata”? Penso in due modi: il primo, quello autobiografico, quando Teo dice di sé: «La mia natura è quella dell’oste. Sono uno che accoglie. Ho viaggiato parecchio, adesso sto fermo e cerco di creare un mondo qui. Se ti muovi, non riesci, crei solo uno stile di vita, non un mondo»; il secondo invece è il vederlo attraverso gli occhi di Kuaska (suo compagno di strada della nouvelle vague birraria italiana), che lo definisce “the boy that never sleeps”, riferendosi alla sua straordinaria vitalità produttivo/imprenditoriale. Ripeto le parole di Alberto, ma come non farlo.. Teo è comunque un passo avanti, se non due.. interessante , alla fine del laboratorio, il suo appello ai birrai italiani a far nascere una loro identità..ormai la sua missione birraria vive in altri livelli e “sconsiglia” ai nuovi (troppi) birrai di prenderlo ad esempio..ognuno ha la sua storia.
Il Laboratorio si incentrava sulla Xyauyù..dalla prima prova del ’97 fino alla versione attuale in commercio…ed il racconto affascina: le prove nell’aia dei genitori..il nome suggerito dalla figlia, la ricetta tecnicamente collaudata a cui siamo arrivati. Birra (?) complessa.. Niente carbonazione.. Nel bicchiere si intrecciano profumi che rimandano a suggestioni di vin cotto, datteri e fichi appassiti. La profondita' dell'analisi suggerisce sentori di creme caramel e miele di castagno, in una cornice di toni caldi che chiude il quadro con elementi" di nocciole tostate e gradevole speziatura. L'assaggio esprime le sensazioni verificate all'olfazione diretta. L'attacco e' mediamente dolce,con un buon calore in centro bocca, di spiccata morbidezza.
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
16:26
0
commenti
Etichette: News
domenica 9 novembre 2008
"Ai confini della Birra" - Laboratorio Salone del Gusto 2008
Pubblichiamo un secondo report di su un laboratorio di degustazione a cui abbiamo partecipato durante il Salone del Gusto. Ci stacchiamo per un momento dal Belgio raccontandovi “ Ai confini della Birra”.
Ha cominciato Renzo Losi, mastro birraio della Panil di Torrechiara con la sua particolarissima Divina, una lambic di 5,5°, biondo velata. E’ stato chiaro e diretto Renzo Losi nel cercare di spiegare la propria birra, o meglio, l’idea che sta prima della birra stessa: ha voluto "mettere nella birra l’aria del luogo". Birra a fermentazione spontanea, né lieviti né batteri, il mosto ha riposato per tutta una notte all’aperto, sul cassone di un camion sotto la luna piena, in modo da assimilare tutti i lieviti selvaggi presenti nell’aria stessa; usati solo malto italiano e una piccola percentuale di luppolo selvatico. Il risultato è ottimo, la birra è in una forma migliore rispetto ad un mio precedente assaggio: molto ben bevibile, il centro bocca si pulisce rapidamente e la leggera acidità ne alleggerisce il finale. Esperimento riuscito: si vede che dalle sue parti anche l’aria è buona.
E’ stato poi il turno di Beppe Vento del BI-DU, con la sua particolarissima H10OP5, che deve il proprio nome al fatto che per brassarla sono stati impiegati ben 10 tipi diversi di luppoli, usati in 5 fasi diverse della lavorazione. La cosa stupefacente, che ha lascito letteralmente tutti a bocca aperta, è stato il fatto che Beppe è stato capace di elencare (senza interruzioni o tentennamenti) i nomi di tutti e 10 i luppoli da lui impiegati. Ma erano solo le 12,30 …. e chi conosce Beppe capisce … Colpisce, comunque, la sua birra per l’equilibrio generale, aiutato anche dall’utilizzo di malto inglese pale che non contrasta i luppoli: asciutta, floreale, poco frizzante, con "la parte resinosa del luppolo che si impadronisce del fondo del palato" (Luca Giaccone dixit).
Sergio Ormea del GradoPlato poi è stato chiamato a presentare la sua eccezionale Chocarrubica, per la quale ha usato oltre all’avena (in grani e in fiocchi) e alle fave di cacao del Venezuela (tostate a Vicoforte), la carruba, un legume atipico, molto diffusa nel sud Italia. Sempre molto misurato nell’esposizione, senza nessuna falsa modestia ha detto che questa birra "gli è scappata", produttivamente parlando, guardando un documentario in Tv sul dopo guerra in Italia, con gli americani che portavano cioccolata per tutti e con il sud che subito si è organizzato a ricopiarla con quello che aveva in mano, la carruba cioè, molto simile nel gusto al cacao. La birra è uno spettacolo: densa, corposa, color nero della notte, con il palato che si riempie completamente delle note del cacao, ma non satura grazie ad una nota acidula nel finale. È una birra chewey, masticabile (semper Giaccone dixit), ed è un complimento.
Così come solo complimenti sono stati riservati alla Febbre Alta, presentata da Dano, alias di Daniele Mainero mastro birraio del Troll. Birra dalla bella storia, narrata con lucidità da Dano, che la "costruisce" con 16 erbe una sola volta l’anno, perché solo in quel periodo riesce a trovarle tutte. Nata dalla rivisitazione di una ricetta del 1600 quando si usava il gruyt, sostituito poi dal luppolo, è complessa e variegata, con l’amaro che gli viene conferito dalle foglie di carciofo e il profilo balsamico che deriva dall’uso di germogli di pino (raccolti a febbraio e quindi resinosi). E’ birra ambrata, densa, con i lieviti in sospensione e un’idea di fiori di sambuco, con un flash gustativo che la fa accostare ad alcuni amari, comunque fantasiosissima.
Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, è la Sedicigradi del birrificio Birra del Borgo, ultimo, in ordine di tempo, esperimento produttivo di Leonardo di Vincenzo. Che l’ha spiegato a tutti, a partire dalla cotta fatta nel settembre del 2007, i 20 giorni della fermentazione primaria, i lieviti di champagne, il blocco della fermentazione (fatta in barrique di rovere francese) per 6-7 mesi a causa del freddo di Borgorose, e la "ripartenza" della fermentazione in primavera. Il tutto è durato 12 mesi: ma ne è valsa sicuramente la pena. Una barley wine con i controfiocchi, dall’aroma rustico e legnoso, dal gusto liquoroso e morbido, alcolica senza essere eccessivamente potente, dal finale lungo e caldo. Avevo detto all’inizio 6 birrifici con 6 birre, e ne ho recensiti solo 5. Per carità di patria ometto di parlare del 6° birrificio e della 6° birra: ancora oggi non ho capito cosa ci facesse, in un panorama così solido, di lunga tradizione e di provata esperienza, la prova produttiva di un giovane mastro birraio dell’Italia Centrale che di fatto si è dimostrato un vaso di coccio fra imponenti vasi di ferro. Non era proprio il caso.
Pubblicato da
Birrerya.com
alle
16:33
0
commenti
Etichette: News

























