Birra natalizia della InBev, prima prodotta esclusivamente per il mercato francese, adesso “importata” anche in Belgio. E comunque, la differenza si nota; la differenza fra la grande produzione e la produzione artigianale. Birra decente, che si fa bere, ma che lascia poche tracce, avendo poca personalità. Poi possono dire quello che vogliono, e lo mettono anche per scritto sull’etichetta: usati i migliori malti e i luppoli più pregiati, rinverdita l’antica tradizione …. Etc. etc. Ma la differenza c’è e si sente (o si vede). Sembra una Vieille Cuveè un po’ meno alcolica e maltata, incrociata con una Radieuse (che è un pochino più speziata). Il risultato è una birra ambrata limpida e brillante, dalla schiuma bianca e poco persistente. Di media frizzantezza ha una certa indeterminatezza fra gli aromi e il gusto speziati e una sensazione abbastanza rotonda e !acquosa”; sul finale si avverte anche un po’ di tostato e medicinale. Si beve, ma ne resta poca traccia, anche della componente alcolica, che comunque si avvicina ai 7°. Alc. 6.5% vol ©Alberto Laschi
sabato 27 dicembre 2008
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