La prima trappista blanche, questa della La Trappe; una mezza delusione però. Non che sia una birra ordinaria, ma è un po’ troppo “piatta” per essere una blanche, costruita bene, ma con poca fantasia e scarsa varietà. Colore biondo, limpido, schiuma fine di media persistenza; la prima mezza delusione viene dal naso, fresco e pulito, ma senza quegli accenni speziati che di solito fanno la ricchezza di una blanche. Poco coriandolo, quasi nulla di citrico, lievito a sprazzi. Il corpo è un po’ meglio: rotondo ed equilibrato, dalla frizzantezza spiccata, ha una corsa veloce e pulita (forse anche un pochino troppo), lascia il palato estremamente pulito, con una leggera vena amarognola che si presenta nel finale sui lati della lingua. Anche nel gusto non molta ricchezza, poca varietà, un compitino eseguito bene, ma un po’ troppo alla svolta. Un quasi clone della triste Hoegaarden di questi ultimi tempi. Alc. 5,5% vol ©Alberto Laschi
martedì 2 dicembre 2008
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