lunedì 20 agosto 2007

Fantome Black Ghost



E’ difficile descrivere questa birra: sembra fatta apposta per ottenere sensazioni contrastanti, comunque complessi. D’altra parte è una Fantome: birre “normali” qua non se ne fanno, per principio. La prima sensazione generale: è una birra “tagliente”, apre in un modo, e subito dopo vira da un’altra parte,”taglia via” quanto assaporato in precedenza, e ad ogni sorso si ripete il percorso.
Color mogano, robusto e poco illuminato, quasi impenetrabile. Schiuma all’inizio abbondante e cremosa, svanisce piano piano, lasciando un bel bordo fine e permanente. L’aroma: è un’impresa. Le sensazioni sono complesse, ogni inalazione porta a conclusioni diverse, più complete: si va per somma e non per sottrazione. Sicuramente vi si riconoscono aromi di frutta rossa, ciliegie scure, prugne, uva; da una sensazione generale di ferro, silicio, acidula, e a questa si aggiunge nel finale una sensazione generale di muffa,
di terra, di legno e di bosco. Il gusto: anche qui la ruota dei sapori è complessa: parte morbida, con una buona sensazione di calore data dall’alcool, si evolve nelle note leggere di caffè, liquirizia e un tocco di cacao. Poi, dopo la “botta” della carbonzaione abbastanza accentuata che “sveglia” il palato, viene fuori la parte “acidula” della birra: lievito, ritorna la sensazione di erba medicinale, il terragno e poi il colpo finale: l’acidulo e agrumato di spezie (cardamonio?), di uva e frutta rossa (prugne, amarene). Questo è quello che si sente: ma ci saranno davvero tutti questi ingredienti? L’importante è risvegliare tutte queste sensazioni: per palati esperti, e per chi ha voglia di sperimentare.
Alc. 8% ©Alberto Laschi


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