giovedì 12 giugno 2008

Bloesem Ka(ta)rakter


Anno di anniversari, questo, in Belgio: ha cominciato Boelens, fra i micro birrifici, che per i 100 anni (1908-2008) della sua brouwerij ha brassato la special Balzello (di cui abbiamo dato conto nel report sullo Zythos); la DuBocq, fra i “grandi”, ha festeggiato i 150 anni dalla fondazione con una nuova Bocq Cuvée Anniversaire 150 ans, e Kerkom per i suoi 130 anni ha brassato questa Bink Bloesem ka(ta)rakter. Anzitutto la specifica aggiunta: Bloesem “ka(ta)rakter”. Mark Limet, contitolare e mastro birraio della Kerkom, fra il serio ed il faceto, nel dare questo curioso “soprannome” alla Bloesem, dice di averlo “rubato ad una serie televisa che andava in onda nella nostra televisione il passato inverno e che veniva girata proprio nella nostra regione: l’Haspengouw (…) Alcuni protagonisti del telefilm avevano problemi agli occhi (…) Mi piaceva il collegamento, certo demenziale, del nome: birra di carattere/cataratta”. Tipico sens of humor (?!) belga. Venendo alla birra, sempre Marc Limet dice che rispetto alla Bloesem, ha aggiunto in questa birra celebrativa “più sciroppo di pera ed altri ingredienti segreti”. Giudizio spassionato: mi piaceva più l’originale che la versione speciale. Questa, più che una evoluzione della specie, mi sembra quasi un’alter Chouffe Royal (o una qualsiasi altra birra molto fruttata). Già dal naso si avverte l’essenza sciropposa che fa di questa birra una birra densa, quasi grassa: sembra di annusare una stecca di vaniglia, o un po’ di burro di cacao, insieme all’indubitabile sentore fruttato di pera e lampone. Il colore è un bell’ambrato carico, la schiuma è fine e pochissimo persistente. Berla non è impresa facile, abbinarla a qualcosa di abbinabile ancora meno. E’ densa, corposa, morbida nel complesso ma un po’ troppo gommosa: è soverchiante l’abboccato dello sciroppo, il fruttato esaltato della pera, mi sembra di sentire anche il sottofondo di frutta rossa (lampone, fragola), che la frizzantezza relativamente scarna non riesce a ripulire. L’effetto è un lento, ma progressivo ingolfamento del palato, presto saturo, come il finale, molto spostato sull’abboccato e poco equilibrato. Alc. 7,1% vol ©Alberto Laschi

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