Inizia come una Oud Bruin, continua con una robustezza ben mascherata, finisce acidula, con variazioni di tono sul medicinale. Una birra particolare, ben costruita, coerente nella propria filosofia produttiva, che corre il rischio di spiazzare un po’ per l’abbinamento acidulo/alcolico, che però si rivela particolarmente curioso. Non ha il corpo di una 12°, è molto snella, aiutata in questo dall’asprigno che “porta via”la robusta dose di alcool e la morbidezza, non pesantezza, de maltol. E’ al confine fra l’ambrato carico e il marrone tonaca di frate, ha pochissima schiuma di scarsa persistenza e una frizzantezza scarna, e una bevibilità “all’antica”. Alc. 12% vol ©Alberto Laschi
giovedì 31 luglio 2008
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