Imbottigliata a giugno 2007 dopo un anno in cui ha riposato in botti usate solitamente per il Bordeaux, l’edizione 2006 della Reserva Oerbier non manca di lasciare nuovamente il segno. Il “solito” imponente volume alcolico, 13° che si avvertono tutti, che la rende massiccia ma non esagerata: è una birra che “li regge”. Il bel colore al confine fra l’ambrato e il marrone, leggermente opaco, e la schiuma che si fa solo intravedere al momento della sversatura, per dileguarsi quasi subito. La ricchezza è nel naso, un po’ terroso e rustico all’inizio, che si apre poi in un bouquet esagerato: erbe, rovere, note di cioccolato, il leggermente acido della frutta rossa (non necessariamente in quest’ordine) e il segnale caratteristico della vaniglia e del vino. Le bordolesi lasciano chiaramente il segno, e che segno! Il lievito di Champagne adoperato per la rifermentazione lo si avverte poco nell’aroma, un po’ di più nel gusto, anche qui ricco e complesso. Molto alcolico l’insieme, caldo e saturante, leggermente meno acidula della precedente (2005) versione, più ricca di malto e frutta matura (prugna). Servita rigorosamente a temperatura ambiente, è una birra nel suo genere spettacolare: una birra non per tutti i palati, ma generosa di sensazioni e “costruita” a regola d’arte da Kris Herteleer. Alc. 13% vol. Degustata in bottiglia Settembre 2007. ©A.Laschi
domenica 18 novembre 2007
Oerbier Special Reserve 2006
Imbottigliata a giugno 2007 dopo un anno in cui ha riposato in botti usate solitamente per il Bordeaux, l’edizione 2006 della Reserva Oerbier non manca di lasciare nuovamente il segno. Il “solito” imponente volume alcolico, 13° che si avvertono tutti, che la rende massiccia ma non esagerata: è una birra che “li regge”. Il bel colore al confine fra l’ambrato e il marrone, leggermente opaco, e la schiuma che si fa solo intravedere al momento della sversatura, per dileguarsi quasi subito. La ricchezza è nel naso, un po’ terroso e rustico all’inizio, che si apre poi in un bouquet esagerato: erbe, rovere, note di cioccolato, il leggermente acido della frutta rossa (non necessariamente in quest’ordine) e il segnale caratteristico della vaniglia e del vino. Le bordolesi lasciano chiaramente il segno, e che segno! Il lievito di Champagne adoperato per la rifermentazione lo si avverte poco nell’aroma, un po’ di più nel gusto, anche qui ricco e complesso. Molto alcolico l’insieme, caldo e saturante, leggermente meno acidula della precedente (2005) versione, più ricca di malto e frutta matura (prugna). Servita rigorosamente a temperatura ambiente, è una birra nel suo genere spettacolare: una birra non per tutti i palati, ma generosa di sensazioni e “costruita” a regola d’arte da Kris Herteleer. Alc. 13% vol. Degustata in bottiglia Settembre 2007. ©A.Laschi
Pubblicato da Birrerya.com alle 16:25
Etichette: Birre, De Dolle Brouwers
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