Birra nata dalla collavborazione fra l’industria brassicola artigianale belga (la De Proef) e materia prima fresca proveniente dalla Nuova Zelanda. Prorpio qui 200 anni fa il capitano Cooker che vi sbarcò, per cercare un rimedio contro la mancanza di vitamina C nella dieta dei propri marinai, usò insieme al proprio cuoco le foglie di manuka in infusione. Questo perché scoprì che i maori usavano questa pianta mediucinale da secoli, proprio per rendere integra il proprio regime alimentare.Dal 1996 in Nuiova Zelanda una piccola locanda ha ripristinato questa antica tradizione, e ha contattato la De proef per abbinare la tradizione alla competenza brassicola artigianale.Sarà anche una bella tradizione, ma è quasi imbevibile: bel colore dorato, bella schiuma, ma finito lì:quasi imbevibile, troppo dolciastra, di quel dolce da tisana vegetale, che starà bene per un infuso, ma non per una birra. Alc. 5,7% vol ©Alberto Laschi
giovedì 17 aprile 2008
Captain Cooker
Birra nata dalla collavborazione fra l’industria brassicola artigianale belga (la De Proef) e materia prima fresca proveniente dalla Nuova Zelanda. Prorpio qui 200 anni fa il capitano Cooker che vi sbarcò, per cercare un rimedio contro la mancanza di vitamina C nella dieta dei propri marinai, usò insieme al proprio cuoco le foglie di manuka in infusione. Questo perché scoprì che i maori usavano questa pianta mediucinale da secoli, proprio per rendere integra il proprio regime alimentare.Dal 1996 in Nuiova Zelanda una piccola locanda ha ripristinato questa antica tradizione, e ha contattato la De proef per abbinare la tradizione alla competenza brassicola artigianale.Sarà anche una bella tradizione, ma è quasi imbevibile: bel colore dorato, bella schiuma, ma finito lì:quasi imbevibile, troppo dolciastra, di quel dolce da tisana vegetale, che starà bene per un infuso, ma non per una birra. Alc. 5,7% vol ©Alberto Laschi
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