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Prodotta con luppoli Hallertau e golding, 4 tipi diversi di malto, zucchero scuro candito, ccardamonio, coriandolo e zenzero. Un bel po’ di roba per questa birra complessa e particolare, dal colore tonaca di frate quasi impenetrabile. Nello sversare offre un enorme cappello di schiuma, marroncina, cremosa e persistente, e spicca subito per un naso ricco ma non proprio affascinante ed equilibrato. Si ha subito il sentore delle spezie usate, lo zenzero e il coriandolo in particolare, note molto tostate di caffè/cioccolata e un’idea di abboccato datat dallo zucchero candito. Anche il gusto è complesso, ma un po’ troppo caratterizzato da un sentore di resina, medicinale, di liquirizia che è un po’ troppo preponderante all’inizio. Arrivano in un secondo momento le note speziate, con lo zenzero che la fa da padrone, e il liquore del finale, che comunque è abbastanza persistente. Anche la carbonazione massiccia non la rende facilmente bevibile. Ricca ma un po’ affastellata. Alc. 9% vol. ©Alberto Laschi
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