mercoledì 26 dicembre 2007

Oeral




Le possibili “interpretazioni” del nome di questa birra sono due: la prima è che in dutch “oer” vuol, dire “originale” (come Ur in tedesco) e “al” potrebbe essere il suffisso riconducibile ad “ale”, classico termine angly per indicare la birra “originale” in GB. “Oeral” è però anche il termine olandese con il quale si indicano i monti Urali, che dividono l’Asia dall’Europa. Altra birra decisamente non convenzionale (anche se gli ingredienti dichiarati sono solo acqua, malto, luppolo e lievito) di questa rinomata brouweij, e non potrebbe essere diversamente, visto che di usuale la De Dolle non ha assolutamente niente. Bellissimo colore dorato, leggermente rugginoso, di questa birra, dalla bella testa di schiuma prodotta da una carbonazione accentuata. Aroma intenso, complesso e molto, molto piacevole: si riconoscono note dolci di malto, sentori di frutta (mele e pere) e accenni speziati (chiodi di garofano?), in un mix veramente attraente. Il corpo denota una “doppia corsa”: parte splendida, morbida e carezzevole, piacevolmente piccante di lievito e rotonda di sentori fruttati. Sul finale la birra “gira” completamente: viene fuori un tono granuloso di lievito, secchi ed asciutti di erba medicinale e luppolo per finire con un retrogusto finale “affumicato”.
Alc. 6% vol ©Alberto Laschi


Vecchia Etichetta



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