La premessa necessaria: le bionde non mi fanno impazzire, preferisco le brune. E anche le strong beer non riscuotono il mio incondizionato favore. Sta di fatto però che i “prodotti” ben costruiti non si possono non apprezzare. Edizione 2007 della Stille Nacht: come si direbbe nel calcio, “squadra che vince non si tocca”. Fatta bene, con tutte le cosine al loro posto, gli ingredienti giusti nella giusta dose, e anche l’etichetta (confermatissima), veramente molto molto carina, che contribuisce a mettere il tocco di classe sul packaging. Detto questo, va detto anche che l’edizione 2007 non porta rilevanti novità rispetto alla Stille Nacht del 2006: robusta, molto “riscaldante”, con il suo bel lievito ancora a giro per il bicchiere e la sensazione generale di compiutezza. Mi sembra solo un pochino meno ricca nel sapore, meno variata, con l’alcool maggiormente in primo piano; ma sono sfumature … Sta di fatto che le altre strong beer in circolazione, di fronte alla Stille, devono lasciare il passo: è massiccia sì, ma con grazia. D’altra parte, come recita il famoso detto, “la potenza è nulla senza il controllo”; e Kris lo sa, l’ha imparato e continua a dimostrarlo.
Alc. 12% vol ©Alberto Laschi
1 commento:
Come si fa a paragonare 2006 e 2007?
Completamente diverse!
Questa 2007 è ai livelli del 2004 secondo me.
Compratene a casse , ne riparliano tra un paio d'anni.(almeno)
L'anno scorso la 2006 andava da tutte le parti, era scivolosa ed aveva solo etilico.
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