La storia della Brouwerij Kerkom ha inizio nel 1878 con il matrimonio di Evaristo Clerinx con una figlia di un mastrobirraio della zona. Studente al secondo anno di medicina, Evaristo smette per dedicarsi unicamente alla sua piccola Birreria. Dopo un periodo di chiusura durante le due guerre mondiali Jean Clerinx, discendente del fondatore rinizia la produzione di birra nel 1952 ma è costretto a chiudere di nuovo nel 1968 visto il successo di altre birre, le pils, che invadono il mercato..Andato a lavorare in un'altra birreria del Limburgo, Jean nel 1988 decide di provare a rilanciare la sua birreria..Nasce la Bink; il nome deriva dal soprannome di un abitante di Sint Truiden..
Nel 1999 Jean si ritira lasciando la gestione al giovane Marc Limet e sua moglie Marina Siongers. All’interno della fattoria di Kerkom, nel bel mezzo della campagna limburghese, Marc e Marina dedicano la loro vita alle loro birre..qui vivono, brassano e il fine settimana aprono le porte alle moltissime persone che affollano il piccolo bar all’interno della birreria per degustare la luppolata Bink Blond e le altre birre di Marc. Se la tendenza delle grandi aziende birrarie è aggiungere zucchero e stravolgere i metodi di produzione tradizionaler per andare incontro ai gusti “globali” (dolcezza e alcoolicità), Marc fa un’opera di recupero tradizioni. Da homebrewer si getta nella “mischia”, prende il suo tempo, prova le ricette e crea le sue birre..non usa derivati di zuccheri per aumentare l’alcool e non usa prodotti artificiali per aromatizzare le sue birre.
Nel 1999 Jean si ritira lasciando la gestione al giovane Marc Limet e sua moglie Marina Siongers. All’interno della fattoria di Kerkom, nel bel mezzo della campagna limburghese, Marc e Marina dedicano la loro vita alle loro birre..qui vivono, brassano e il fine settimana aprono le porte alle moltissime persone che affollano il piccolo bar all’interno della birreria per degustare la luppolata Bink Blond e le altre birre di Marc. Se la tendenza delle grandi aziende birrarie è aggiungere zucchero e stravolgere i metodi di produzione tradizionaler per andare incontro ai gusti “globali” (dolcezza e alcoolicità), Marc fa un’opera di recupero tradizioni. Da homebrewer si getta nella “mischia”, prende il suo tempo, prova le ricette e crea le sue birre..non usa derivati di zuccheri per aumentare l’alcool e non usa prodotti artificiali per aromatizzare le sue birre.
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