Prima cotta nel 2001: da allora mai una modifica alla ricetta originale, dice Piet, visto il grande successo di “pubblico” riscosso da questa golden ale. Rifermentata in bottiglia, la sint canarus triple ha un bel colore oro antico, leggermente opalescente, e una bella testa di schiuma, corposa, cremosa e di buona persistenza. L’aroma è “tranquillo”: malto, un po’ di alcool, un lievito appena speziato, il tutto molto equilibrato, senz’altro non anonimo. In bocca è rotonda, e dopo una iniziale sensazione di neutralità e di “acquosità” controllata, la birra prende gradualmente corpo e personalità. L’amaro è diffuso, il luppolo predomina, ma anche l’alcool si fa sentire con un calore diffuso al palato e giù per la gola. Non molto speziata e/o aromatizzata, si fa apprezzare per la solidità e l’estrema bevibilità; finisce lunga e amarognola. Alc. 7,5% vol. © Alberto Laschi
sabato 16 febbraio 2008
Sint Canarus Tripel
Prima cotta nel 2001: da allora mai una modifica alla ricetta originale, dice Piet, visto il grande successo di “pubblico” riscosso da questa golden ale. Rifermentata in bottiglia, la sint canarus triple ha un bel colore oro antico, leggermente opalescente, e una bella testa di schiuma, corposa, cremosa e di buona persistenza. L’aroma è “tranquillo”: malto, un po’ di alcool, un lievito appena speziato, il tutto molto equilibrato, senz’altro non anonimo. In bocca è rotonda, e dopo una iniziale sensazione di neutralità e di “acquosità” controllata, la birra prende gradualmente corpo e personalità. L’amaro è diffuso, il luppolo predomina, ma anche l’alcool si fa sentire con un calore diffuso al palato e giù per la gola. Non molto speziata e/o aromatizzata, si fa apprezzare per la solidità e l’estrema bevibilità; finisce lunga e amarognola. Alc. 7,5% vol. © Alberto Laschi
Pubblicato da Birrerya.com alle 02:38
Etichette: Birre, Sint Canarus
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