sabato 8 marzo 2008

Balzello - Zythos Bier Festival 2008



La colpa è di Pienza, e di una sua piccola via, Via del Balzello, che nella “spedizione” del settembre 2007 al Villaggio della Birra di Bibbiano il buon Kris Boelens ha avuto la ventura di visitare. Balzello è un termine che gli rimane piantato subito in mente (pur non conoscendone il significato in italiano), perché subito gli fa scattare un accostamento e un’assonanza. Da vero guascone, Kris crea un piccolo/grande divertissement legato alla similarità nella pronuncia del termine italiano Balzello e del nome del paesino dove abita, Belsele, la cui pronuncia in inglese, molto “strascicata”, come la fa lui, è in effetti molto simile. Comunque Balzello diventa il nome d’elezione della birra celebrativa del centenario (1908-2008) della sua piccola, grande brouwerij, la cui etichetta non è altro che l’unica foto rimasta nell’album di famiglia che ritrae il nonno di Kris, fondatore della brouwerij.

Il debutto ufficiale della Balzello è allo Zythos di quest’anno, in bottiglia da ¾. E’ una birra in vero e proprio stile Boelens, piena di fantasia e ricca di sapori; mai banale, incuriosisce e si fa apprezzare. Ha usato il luppolo cascade, l’ha arricchita con spezie varie, fra cui coriandolo e pepe, ne è venuta fuori un’ottima birra, dal colore un po’ “ambiguo”, fra l’ambrato e l’arancio, con una sfumatura di grigio. La schiuma è ricca e abbondante, fine e a bolle grosse, di buona permanenza. Il naso è anch’esso un punto di forza: rustico ma non grezzo, volutamente non raffinato, con lievito, luppolo, spezie in primo piano, che la rendono molto fragrante. Berla, asciuga e disseta: ha corpo leggero e snello, ma non fuggevole, è molto fluida e beverina. Il luppolo, assieme alla frizzantezza decisa ripulisce il palato, arricchito precedentemente dal malto, dalle spezie e da una sensazione leggermente “polverosa” (cacao?). Finisce delicata e giusta, lascia soddisfatti. Il mezzo punto in meno rispetto alla perfezione è dato dalla “giovinezza” della birra stessa: curioso di riassaggiarla fra un paio di mesi o tre. ©Alberto Laschi


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